Alla presenza della ministra Stefania Giannini a Napoli si sono aperti nuovi scambi di conoscenze imprenditoriali e scientifiche, e anche nuovi business, che offrano opportunità di lavoro alle aziende italiane sul mercato cinese e invoglino le società del colosso asiatico a investire in Italia.
“Il rapporto bilaterale tra Italia e Cina è importantissimo”, ha detto la ministra Giannini. “Creerò condizioni di massima flessibilità per i ragazzi cinesi che si interessano degli atenei italiani e di quelli italiani che cominciano a interessarsi molto agli atenei cinesi”.
“Il fatto importante – spiega Vincenzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza – è che si parta da Napoli, che torna a discutere di cose importanti. Un momento importante per invertire il declino del Paese e la fuga di cervelli. La Cina, con i suoi 400 miliardi di euro investiti nella ricerca”.
Allestito anche un museo, sempre a città della scienza, visitabile anche nei giorni successivi alla chiusura dei tavoli aziendali, in cui sarà possibile ammirare gli antichi capolavori della meccanica, della navigazione e della sismologia cinese.
“Se guardiamo alla storia – conclude Yin Jun, consulente scientifico dell’Ambasciata Cinese in Italia – Napoli e gli italiani hanno dato tanto alla storia dell’umanità”. Impossibile contraddirlo.
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