La Cina, tra le tante conquiste economiche che ha saputo raggiungere, guarda ora pure al rinnovamento della sua scuola: l’obiettivo è quello di correggere i punti deboli del suo sistema di istruzione e in modo particolare la scuola dell’obbligo.
Sulla base di un documento ufficiale fatto diramare dal ministero dell’istruzione e da latri dipartimenti, dovrebbero essere prese misure per migliorare le infrastrutture educative nelle zone rurali, tra cui la costruzione di aule, dormitori e sale da pranzo; e poi l’installazione di servizi di base come docce e acqua potabile, l’introduzione di sistemi di riscaldamento a energia pulita e il rinnovamento delle strutture sanitarie.
Nel documento sarebbero anche previsti miglioramenti nei collegi e nelle loro infrastrutture, e in modo particolare dando la priorità a quei convitti che si occupano degli studenti e dei bambini abbandonati nelle zone periferiche.
Ma non solo, le direttive presenti nel documento hanno anche evidenziato la necessità di impegnarsi per aumentare la capacità delle scuole nelle aree urbane e migliorare la sorveglianza demografica dinamica delle popolazioni in età scolare, allo scopo di mappare scientificamente gli istituti.
Infine, nel testo si chiede anche di prevenire il sovradimensionamento delle nuove classi e di incoraggiare la diffusione di un sistema scolastico di nove anni, cioè che integri didatticamente le scuole elementari e medie.
In ogni caso l’istruzione rimane una delle priorità del governo nazionale, insieme alla determinazione dell’avanzamento scolastico nei confronti dei più giovani.
In Cina l’istruzione è gratuita e obbligatoria per nove anni, suddivisi in scuola elementare e media inferiore, da frequentare a partire dai sei anni di età.
I tipi di scuole primarie a disposizione della popolazione sono vari e attenti alle esigenze dei cittadini: esistono infatti non sono asili e scuole elementari standard, bensì anche quelli adatti a bambini con particolari problemi.
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