“Non è solo la previsione di misure che penalizzano pesantemente il lavoro pubblico, è l’intesa del 3 maggio sul lavoro pubblico che rischia di essere messa in discussione se la spending review elude il necessario confronto con le parti sociali”.
Lo affermano i segretari generali delle federazioni Cisl del pubblico impiego e della scuola, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, che hanno scritto al ministro Patroni Griffi, chiedendo la convocazione urgente dei sindacati dopo il varo del decreto legge 95/2012.
I due segretari chiedono che sia valorizzata al massimo la concertazione fra le parti, come premessa alla comune assunzione di responsabilità su temi cruciali come quelli della produttività del lavoro nei servizi pubblici. “Razionalizzare i costi, migliorare efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione, valorizzare le professionalità sono obiettivi che rappresentano un comune interesse per le amministrazioni e per i lavoratori” sottolineano i leader delle categorie Cisl che premono per cambiare il decreto. “E’ il Paese, in questo momento, ad aver bisogno di comportamenti che favoriscano scelte di forte coesione”.
La lettera di Faverin e Scrima si colloca in piena sintonia con la posizione assunta nei giorni scorsi dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che aveva indicato la riorganizzazione degli apparati pubblici come questione da affrontare “in maniera trasparente attraverso la concertazione ed un confronto costruttivo con il sindacato”.
Intanto cresce la mobilitazione delle federazioni dei pubblici Cisl che insistono sulla necessità di risultati concreti: “la prima rivendicazione è quella di aprire sedi di confronto e negoziato. Per cambiare le norme ingiuste e riorganizzare davvero la Pubblica Amministrazione”.