Categorie: Politica scolastica

La Cisl Scuola: “Il problema sono gli errori del governo, non i sindacati”

Le dichiarazioni della ministra Boschi, secondo la quale bisogna “togliere la scuola dalle mani dei sindacati” fanno letteralmente cascare le braccia. Battute stantie, che denotano scarsa fantasia e scarsissima conoscenza della realtà della scuola, e della realtà tout-court, se si pensa che siamo senza rinnovo contrattuale, come tutto il lavoro pubblico, da ben sette anni.

Lo sciopero e le manifestazioni del 5 maggio hanno detto in modo inequivocabile che il problema della scuola non sono i sindacati, ma le scelte sbagliate di un governo che non a caso, dopo un diluvio di belle parole e di promesse che dura da mesi, riceve la più sonora e corale dimostrazione di dissenso mai vista nella storia. Non si cerchino diversivi pigliandosela con un presunto strapotere sindacale: si accetti il confronto di merito che la mobilitazione di queste settimane ripetutamente ha chiesto, si abbandonino ipotesi stravaganti di riforma decise senza e contro chi la scuola la conosce davvero, si contrasti seriamente la precarietà del lavoro, si diano alle nostre scuole le risorse necessarie per  funzionare bene, a partire da organici adeguati. Ci si convinca che la scuola che agisce bene quando lo fa nel segno della collegialità, della condivisione, della cooperazione. E’ in questo contesto che si valorizzano davvero tutte le figure professionali, ivi compresa quella del dirigente.

Sul ruolo dei sindacati e sull’importanza del dialogo sociale la ministra Boschi e il suo premier, anziché sprecare tempo ed energie per mettere in discussione le nostre funzioni di rappresentanza, vadano a ripassarsi ciò che dicono la nostra Costituzione e l’Europa, diano uno sguardo a ciò che accade in altri Paesi importanti, dove si ha ben altra attenzione e ben altro rispetto per le relazioni sindacali. Se ancora ve ne fosse stato bisogno, dopo gli eloquenti dati del voto per le RSU (80% di votanti, 90% di consensi ai sindacati più rappresentativi), lo sciopero del 5 maggio ha rafforzato la nostra legittimazione e la nostra ampia rappresentatività.

Ne prenda atto il governo, anziché arroccarsi nella sua presunzione di autosufficienza, e accetti la richiesta di un confronto vero che il sindacato e l’intero mondo della scuola gli rivolgono.  

Una cosa è certa: nonostante lo “strapotere” dei sindacati, abbiamo ancora nel nostro Paese tanta buona scuola, che proprio l’iniziativa sindacale ha spesso contribuito ad affermare e sostenere.Non sappiamo quanta ne resterebbe se si confermasse il progetto di riforma del governo Renzi.

Andrea Carlino

Articoli recenti

Le chat dei genitori sono fabbriche di paranoia e rabbia collettiva, vanno vietate per legge: lo psicoterapeuta Lavenia è sicuro

“A Castellammare di Stabia si è superato ogni limite: una docente è finita vittima di…

18/11/2024

Landini (Cgil) boccia la Legge di Bilancio: toglie scuola e sanità, non tocca gli evasori, apre ai condoni

La legge di Bilancio è iniqua: toglie alla spesa pubblica, quindi a scuola e sanità,…

17/11/2024

La Cgil per il diritto allo studio in Sicilia. Evento Palermo il 19 novembre

La Cgil Sicilia organizza un evento per il 19 novembre a Palermo, presso l’istituto superiore…

17/11/2024

Lo studio rende liberi, nella Giornata Internazionale degli studenti è bene ricordarlo. Valditara: siate sempre consapevoli dei diritti e doveri

Domenica 17 novembre si celebra la Giornata Internazionale degli Studenti, un appuntamento storico che rimarca il…

17/11/2024

Middle management: il 18 novembre convegno di studio Palermo, interviene la sottosegretaria Frassinetti

Middle management. Impatti sulla qualità dell’istruzione è il titolo del seminario in programma il 18…

17/11/2024

Giovani allo sbando traditi dall’indifferenza della società

I giovani sono sempre più arrabbiati e insoddisfatti, manifestando una ribellione interiore che spesso non…

17/11/2024