L’istituto di ricerca inglese The Economist Intelligence Unit nel 2014 stilò la prima classifica mondiale delle scuole perfette. Quaranta i paesi esaminati, dal Regno Unito all’Australia al Giappone.
Per l’Italia un risultato senza infamia e senza lode: si collocò solo venticinquesima nella graduatoria, scavalcata dalle scuole dell’Est asiatico e da quelle dell’Europa del nord. Rimandati, invece, Colombia, Argentina, Brasile, Messico e, peggiore del mondo, Indonesia.
Nella graduatoria veniva preso in considerazione il fattore “comunità”, cioè quanto genitori, insegnanti e alunni collaborino insieme. In sintesi i ricercatori nel compilare questa classifica hanno tenuto conto di quella che viene definita “curva di apprendimento” che prende in considerazione una serie di aspetti quali:
- la considerazione del ruolo degli insegnanti,
- l’attenzione per la formazione (di base e continua),
- l’interesse nei riguardi delle materie tradizionali come l’italiano, la matematica e le scienze,
- l’interesse verso le materie del futuro come l’uso della tecnologia, ormai applicata in tutti i campi, il problem solving e il lavoro di gruppo (team working),
- la collaborazione tra genitori e insegnanti.
Le nazioni che ottennero le posizioni più alte della classifica furono quelle con i migliori risultati nei test internazionali, in primis quello sulle conoscenze matematiche e sulle letture, ma il livello valutativo tenne conto anche:
- della spesa pro-capite dedicata all’educazione,
- del Pil (prodotto interno lordo),
- del livello di disoccupazione
- dello stile di vita.
Si ricorda che l’Economist Intelligence Unit (EIU) è una business unit del gruppo Economist Group che fornisce previsioni e servizi di consulenza economici attraverso ricerche ed analisi di mercato, come ad esempio rapporti informativi mensili sulle nazioni, previsioni economiche sul periodo di 5 anni delle nazioni, rapporti di servizio sul rischio dei Paesi e rapporti industriali.
L’EIU fornisce analisi su nazioni, industrie, e management di tutto il mondo e incorpora l’ex Business International Corporation, una compagnia britannica acquisita dalla società madre nel 1986. L’EIU ha diversi uffici in tutto il mondo inclusi due uffici in Cina e uno a Hong Kong.