Anche il Governo del cosiddetto cambiamento non cambia “la tendenza dei precedenti esecutivi, reiterando una politica di definanziamento su scuola, università, ricerca e AFAM”.
Lo scrive il sindacato Flc-Cgil sul suo portale, che continua: “Nonostante infatti i primi ottimistici annunci, le risorse previste sono sufficienti unicamente a coprire la stabilizzazione dell’elemento perequativo ereditato dal precedente contratto e a coprire l’indennità di vacanza contrattuale. Siamo cioè molto al di sotto delle già scarse risorse stanziate dal precedente governo”.
In pratica, scrive la Flc-Cgil, nel settore scuola “registriamo soltanto misure che non hanno come obiettivo investimenti significativi in grado di rilanciare la scuola pubblica statale”.
“Largamente insufficienti –si legge ancora- sono gli interventi previsti in tema di Piano nazionale Scuola Digitale, non è risolutiva la proposta per i lavoratori co.co.co., mancano del tutto provvedimenti espansivi: nulla si dice della stabilizzazione degli organici di fatto dei docenti e degli ATA, nulla del loro potenziamento come nel caso del personale tecnico anche per gli istituti comprensivi. Completamente ignorata la necessità di ripristinare il tempo pieno nelle scuole, soprattutto del Sud Italia e i finanziamenti per garantire il diritto allo studio.
“Manca un’idea generale in grado di ridisegnare un sistema di reclutamento in grado di rispondere alle esigenze della formazione in ingresso e della qualità dell’insegnamento. Nel sostegno non viene neppure fatto un tentativo per trovare soluzioni alla drammatica carenza di personale specializzato”.
Peggio ancora per l’Afam che “è totalmente ignorato dal disegno di legge di bilancio, segno di una disattenzione davvero preoccupante”, mentre “per quanto riguarda il sistema universitario, la proposta del Governo prevede solo alcuni parziali interventi in termini finanziari ed occupazionali, smentendo nei fatti anche quanto previsto nel contratto di governo”.
“Sugli Enti di Ricerca sono pressoché assenti misure specifiche e non c’è traccia nemmeno degli interventi preannunciati nella Nota di Aggiornamento al DEF e Completamente assenti finanziamenti per incrementare i Fondi Ordinari degli Enti”.
“Vi è, in compenso, -precisa la nota della Flc-Cgil- l’ennesima riproposizione del “credito d’imposta” per R&Salle imprese con qualche variazione, già sperimentato in passato, con risultati pressoché nulli”.
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