La prima volta che mi sono accostato alla Costituzione ero alla scuola elementare, in quinta, il maestro ci fece imparare a memoria i primi dodici articoli della Costituzione. Da lì, in seguito, il mio studio nei riguardi della Carta Suprema è stato di estremo interesse e rispetto.
Non certamente per una mia considerazione personale, ma perché è una delle più belle Costituzioni al mondo. Vedere oggi emanare un decreto legge dove è contemplato il reclutamento dei docenti, la formazione ad altro mi lascia profondamente rammaricato.
L’art. 77 della Costituzione fra l’altro recita “… Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge…”, dove sono i presupposti per emanare un decreto legge? Materie che andrebbero discusse in sede contrattuale, condivise, viste e riviste, vengono licenziate in questo modo per essere poi riproposte alle Camere per la conferma? Dov’è l’iter democratico? Il confronto? La discussione? Non è questo forse un modo per raggirare la democrazia reale, con tanto di firma del Presidente della Repubblica?
Se anche questo passerà sotto l’inerzia della scuola, il disinteresse dei docenti, il lassismo che in questi ultimi anni ci ha caratterizzato, bene credo che avremo spento ogni speranza di una scuola democratica.
Sebastiano Calvano
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