Succede a Cagliari, dove è stato comunicato alle famiglie dei 488 studenti con disabilità iscritti alle scuole superiori di secondo grado che verranno tagliate del 30% le ore di assistenza educativa, rispetto a quelle indicate nel PEI. Il motivo? Il famigerato caro-bollette. Le soluzioni? Tagliare l’assistenza educativa specialistica ai più deboli.
Si prevedono, come si legge su Vita.it, ricorsi da parte dei genitori, basati sul principio che “l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, al pari dell’assegnazione delle ore di sostegno, costituisce diritto fondamentale che va comunque assicurato all’alunno disabile, insieme al fatto che il diritto allo studio per gli alunni con disabilità deve essere reso esigibile attraverso gli strumenti offerti dal nostro ordinamento, ed adeguatamente supportati con le giuste risorse finanziarie, che mai rappresentano una spesa, bensì un investimento”.
Ma viene pure precisato che “per l’interruzione di tale servizio le Istituzioni responsabili possono essere passibili di denuncia alla Procura della Repubblica”.