Per Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, non ci sono dubbi a proposito dei corsi accademici in lingua inglese: «Sarebbe auspicabile che il ministero indicasse ora con chiarezza i limiti che non si possono superare» nell’uso delle lingue straniere in campo accademico.
Per Marazzini sono «limiti che è facile ricavare dalla limpida sentenza della Suprema Corte» sul caso dei corsi in lingua straniera al Politecnico di Milano visto che «un percorso giudiziario che ha visto perdenti in tutte le sedi e a tutti i livelli i fautori dell’eliminazione dell’italiano ha lasciato ancora dietro di sé una scia di polemiche e di comportamenti impropri di molti atenei».
Lo stesso presidente dell’Accademia ha ribadito che «la Crusca è dunque in prima fila, a disposizione delle istituzioni e del Governo», per sostenere l’italiano, ed è «pronta a difendere l’italiano contro chiunque, nei casi in cui qualcuno fosse tentato di emarginare la nostra lingua, di diminuirne il prestigio, di sottrarle spazi che le spettano».
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