Di fronte all’indisponibilità del governo a fare un passo indietro per quanto riguarda il DDL Renzi Giannini, alle minacce di precettazione del Presidente della Commissione di Garanzia Roberto Alesse, al passo indietro della CISL che riscopre la propria tradizionale vocazione filogovernativa, alla mancanza di iniziativa di quei sindacati istituzionali che pure pretendono di opporsi alla “buona scuola” renziana
la CUB Scuola Università Ricerca indice sin da ora lo sciopero degli scrutini articolato per regione
1. l’8 e il 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise;
2. il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia;
3. il 10 e l’11 per Puglia, Sicilia e Trentino;
4. l’11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto;
5. il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta;
6. il 17 e il 18 per l’Alto Adige.
Sulla base dell’ampia partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola agli scioperi del 24 aprile e del 5 maggio ed alla mobilitazione che si verifica nelle assemblee sindacali e nei collegi docenti crediamo siano mature le condizioni per il BLOCCCO A OLTRANZA DEGLI SCRUTINI, ne discuteremo nelle assemblee, manifestazioni, iniziative che si vanno sviluppando in tutto il paese.
Invitiamo a decidere in questo senso i sindacati, coordinamenti, colleghi e colleghe impegnati nella lotta per la difesa della scuola pubblica.
Denunceremo i dirigenti scolastici che cercheranno di boicottare lo sciopero stabilendo scrutini finali prima che siano terminate le lezioni (violazione del comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) o spostando d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale).
I cedimenti preventivi dei sindacati prontafirma e le minacce governative non ci fermeranno, al contrario ci rafforzano nel convincimento che, saremo uniti, determinati, forti delle nostre ragioni, possiamo vincere.