La cultura dei Maker si sta facendo strada nella vita scolastica.
Si tratta di un modo di apprendere legato alla valorizzazione del Fare e del Pensare; è un approccio che cambia le regole e rivede i ruoli portando a ragionare per progetti e non per discipline, in una scuola in cui alunni e insegnanti si pongono a pari livello, privilegiando creatività e collaborazione.
Gli obiettivi di un corso Making possono essere:
- Progettare e realizzare lezioni e progetti di “didattica del fare”, per sviluppare l’intelligenza spaziale (Recognizing Spatial Intelligence), ovvero la capacità di comprendere, muoversi e progettare nello spazio tridimensionale, reale e simulato. In particolare con l’utilizzo di software per il disegno in 3D e della realtà virtuale/aumentata gli studenti possono potenziare competenze e abilità trasversali fruibili in ambiti diversi.
- Far appassionare bambini ed educatori di tutte le età alla logica e alle scienze attraverso il gioco e la tecnologia (aperta e low-cost), facendoli interagire e contribuire secondo le proprie capacità creative e intelligenze al lavoro di gruppo, con forti impatti sui bambini con Bes.
- Appassionarsi alla Robotica creativa, dove l’oggetto viene “pensato”, “creato” e “progettato” dallo studente, per poi essere costruito, programmato e se necessario stampato in alcune sue parti con la stampante 3D.
- Usare la stampa 3D, che unitamente alla scheda Arduino, può essere un potente strumento di apprendimento che abilita e impegna gli studenti – e li ispira ad essere gli inventori e gli innovatori di domani.
L’inserimento nel programma didattico di attività di tipo “Maker” è in grado di potenziare lo sviluppo delle competenze logico-matematiche, scientifiche, linguistiche, e soprattutto di far emergere le meta-competenze e le soft-skills. Questa modalità di lavoro può incoraggiare gli studenti a un approccio più partecipativo e coinvolgente.