Recenti indagini stimano che in Italia circa 240.000 studenti tra gli 11 e i 16 anni siano vittime di cyberdipendenza, ma è probabile che il numero possa salire nella fascia d’età immediatamente superiore. Questi numeri allarmanti sono stati resi noti dall’associazione Peter Pan, che si occupa di tutela dell’infanzia e lotta alla pedopornografia in collaborazione con alcuni docenti di psichiatria dell’Università degli studi di Pisa. I dati sono impietosi, infatti, il 37,7% degli adolescenti italiani naviga su internet da due a quattro ore e oltre al giorno.
La percentuale aumenta al 41,4% se si considerano i giovani studenti che passano lo stesso tempo attaccato al cellulare, non solo per mandare sms, ma anche per connettersi a internet (59,2%). Tutto questo avviene senza conoscere bene le insidie della rete e con il rischio di diventare cyber-dipendenti.
Anche le normali dinamiche delle lezioni scolastiche mattutine subiscono forti condizionamenti, soprattutto nel livello di attenzione degli studenti, che spesso fanno le ore piccole per seguire le conversazioni su social network (vedi Facebook), e nel vedere senza sosta i video e le musiche di You Tube e tanto altro ancora.
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