Starebbe succedendo in un Istituto tecnico, informatico e turistico, nonché liceo Linguistico, di Roma, nel quale la dirigente avrebbe diramato una circolare con la quale lascia ai genitori e agli alunni la facoltà di scegliere o la lezione in presenza o quella a distanza: a piacere insomma.
Infatti, riporta il Messaggero, in questa scuola “su circa 900 studenti entrano a scuola dal 18 gennaio scorso appena una novantina” e il motivo starebbe nella circolare relativa al conteggio delle assenze, nella quale c’è scritto: «considerata l’ampia richiesta», la didattica integrata può continuare oltre il 50% della classe a fronte delle domande dei genitori e degli studenti purché siano maggiorenni. In pratica se si vuole restare a casa per un motivo qualsiasi si può fare, chiedendo di usare la didattica a distanza
A parte la levata di scudi dell’Anp: “L’atto è da ritenere illegittimo”, e perfino del movimento degli studenti: “La Dad non può essere utilizzata come ci pare”, nell’Istituto in esame nella circolare della dirigente si precisa “che gli studenti possono continuare a svolgere le lezioni in Dad in considerazione delle seguenti situazioni: fragilità, quarantene/isolamenti, richieste dei genitori o delle studentesse/i, se maggiorenni» e dunque «i docenti non dovranno registrare le assenze ma svolgeranno la didattica on-line con lezioni e verifiche».
Il risultato sarebbe, secondo quanto racconta un’insegnate al quotidiano romano che «Al rientro a scuola su circa 900 studenti si è presentato il 10%. Nella circolare non viene richiesto di specificare i motivi per ottenere la Dad, basta richiederla e questa viene accordata. Le stesse verifiche di fine quadrimestre sono state svolte per lo più a distanza”.
Sembra inoltre che la circolare della dirigente sarebbe stata diramata senza sentire nemmeno il collegio dei docenti: scuola che vai usanza che trovi? Sarà, ma la tempo del Covid e della ricerca di utenza c’è da aspettarsi qualsiasi iniziativa.
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