Didattica

“La Dad è una sconfitta per tutti, serve lo psicologo a scuola”: l’allarme degli esperti

Le notizie di aggressioni di e tra studenti, docenti e personale della scuola sono quasi quotidiane. L’ultima è quella della rissa avvenuta davanti all’istituto alberghiero Buontalenti di Firenze dove dei ragazzi sono stati pestati per motivi sentimentali, di gelosia.

Ma cosa sta succedendo nel mondo della scuola? A provare a dare una risposta è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, che ha affermato: “Da tempo ripetiamo che c’è bisogno del supporto psicologico a scuola perché non accadano questi fatti, e quando si verificano ci deve essere la presenza dello psicologo in classe per aiutare i ragazzi ad elaborare e a confrontarsi. I fatti di violenza e di aggressione fanno male al singolo come a tutta la classe e diventano situazioni difficili da gestire per un dirigente scolastico – spiega la presidente Gulino – La tutela e la protezione sono importanti, ma è anche importante creare le condizioni affinché queste situazioni non si ripresentino. La Dad, utilizzata nel periodo pandemico, non può diventare una scelta per risolvere certe emergenze della scuola. Le emergenze vanno risolte in classe con gli studenti, gli insegnanti, confrontandosi con lo psicologo per aiutare a capire cosa si cela dietro a determinati episodi di rabbia, cosa bisogna fare per dare valore ai propri comportamenti ed al rispetto dell’altro”. 

E inoltre aggiunge: “Quella della preside dell’alberghiero Buontalenti – che ha messo tutta la classe in DID per l’incolumità dei ragazzi – è stata un scelta sofferta perché, comunque, a rimetterci è la scuola. A breve come Ordine degli Psicologi incontreremo l’Ufficio scolastico regionale per parlare di varie questioni che riguardano la scuola. La Dad diventa, ancora una volta, una situazione di emergenza ma a scuola non ci dovrebbero essere situazioni di emergenza. La strada auspicabile da seguire sarebbe quella di mettere uno psicologo a disposizione dei processi relazioni e formativi”.

Redazione

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