Attualità

La DaD si allarga: 150 casi tra Piemonte, Toscana e Liguria. Per Gimbe la scuola in presenza al 100% è utopia

La DaD torna a farsi sentire, già nei primissimi giorni di scuola e con le temperature ancora estive. Non sarà generalizzata, ma i casi crescono. In più zone d’Italia: le ultime sono state il Piemonte, la Toscana e la Liguria.

I casi in Piemonte

Sono attualmente 74 in Piemonte le classi scolastiche in quarantena per casi di Covid: 27 sono elementari, 18 superiori, 12 asili. I focolai attivi sono invece 4: un nido nel Vercellese, 2 asili, nell’Astigiano e a Torino, 1 elementare nel Biellese.

A comunicarlo è stata la Regione, alla chiusura di ‘Ripartenza sicura’, l’iniziativa che dava la possibilità a personale scolastico, studenti dai 6 ai 19 anni. autisti e controllori del trasporto scolastico di sottoporsi a tamponi rapidi o molecolari, e al quale hanno aderito 6.802 persone. A fine settembre in Piemonte la Regione avvierà programmi di screening gratuiti su base volontaria, all’interno del piano ‘Scuola sicura’: per primarie (con un test salivare effettuato a scuola ogni 15 giorni); le medie (con un tampone o un test salivare da effettuare settimanalmente sul 25% di ogni classe aderente presso un hotspot); per il personale docente e non docente delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e della formazione professionale (con un test ogni 15 giorni presso un hotspot).

Il piano della Regione Piemonte è complementare al monitoraggio previsto a livello nazionale a campione su alcune scuole sentinella che coinvolgerà in tutta Italia 110.000 studenti

La situazione in provincia di Firenze

A Firenze e nella provincia, dopo una settimana dal suono della prima campanella nelle scuole, sono arrivate a 41 le classi di ogni ordine e grado messe in quarantena a causa di contatti con positivi al Covid.

Ad oggi sono risultati positivi 49 studenti e due docenti. E ad essere colpiti sono stati tutti i cicli scolastici: secondo il Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana centro, si tratta di nove asili nido, sei scuole dell’infanzia, nove scuole primarie, sette secondarie di primo grado e dieci secondarie di secondo grado.

I timori della Liguria

Anche in Liguria, scrive l’Ansa, continua a crescere di giorno in giorno il numero delle classi scolastiche in quarantena a causa dei contagi Covid: il 22 settembre, ad una settimana esatta dal ritorno a scuola degli alunni liguri (mentre la scuola dell’infanzia era iniziata giorni prima), se ne contavano 25.

Secondo Alisa, l’Agenzia ligure per la sanità, si trovano nell’area di Genova e nell’Imperiese il maggior numero di classi costrette alla didattica a distanza: sono in entrambi casi otto. Quattro sono nel Savonese, quattro nello Spezzino e una a Chiavari.

Le critiche di Gimbe al Governo

La crescita di casi di classi in quarantena torna a far esprimere Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: partecipando alla presentazione del Rapporto annuale di Cittadinanzattiva, il presidente ha detto che “l’obiettivo del Governo di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere fortemente disatteso come dimostra il numero di classi e studenti già in quarantena”.

Secondo Gimbe “è una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti”.

Il ministro Bianchi: applichiamo linee guida e protocolli

Decisamente tranquillo continua a mostrarsi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: sulla gestione dei soggetti risultati positivi all’infezione o dei casi sospetti in ambito scolastico, durante il question time del 22 settembre, il numero uno del Ministero di Viale Trastevere ha sottolineato che “si darà applicazione alle ricordate linee guida e ai protocolli adottati e aggiornati con ordinanza del Ministro della Salute, di concerto con il Ministero dell’Istruzione”.

Bianchi ha poi ricordato che nel caso di quarantena sono 7 giorni per i ragazzi vaccinati e 10 per quelli non vaccinati.

Toccafondi: ai vaccinati meno quarantena fiduciaria

Nello stesso giorno, un ordine del giorno al Dl Green pass bis, a prima firma di Gabriele Toccafondi (Italia Viva), è stato approvato dall’Aula con parere positivo del governo: nell’odg si chiede di “ridurre il periodo di quarantena fiduciaria per quegli studenti e docenti, vaccinati, che siano entrati in contatto con un soggetto affetto da Covid, prevedendo che l’isolamento possa essere interrotto dopo un test antigenico o molecolare negativo“.

“La disciplina vigente – dice Toccafondi – in tema di durata della quarantena per studenti e docenti venuti a contatto con un soggetto positivo prevedono un periodo di isolamento di quattordici giorni dall’ultimo contatto, oppure un periodo di quarantena di dieci giorni dall’ultima esposizione al virus nel caso in cui si sia effettuato un test antigenico o molecolare il decimo giorno, con esito negativo”.

“L’isolamento disposto per uno studente comporta l’attivazione della quarantena solo della classe frequentata, mentre se il contatto riguarda un docente questo impone la didattica a distanza per tutte le classi assegnate”, ha concluso il rappresentante di Iv.

Torna l’indennità per i lavoratori costretti a casa

Infine, sembra imminente il rifinanziamento dell’indennità per i lavoratori che restino a casa in quarantena.

Fonti del Governo hanno fatto trapelare che il CdM del 23 settembre potrebbe stanziare circa 900 milioni per la copertura necessaria, nell’ambito del decreto per il taglio delle bollette.

Il lavoro sulla norma sarebbe ancora in corso tra ministeri e Inps, con l’obiettivo di sostenere, come anticipato dal ministro Andrea Orlando, i lavoratori costretti a casa in quarantena e che in questo momento sono senza stipendio.

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Alessandro Giuliani

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