Manca l’ufficialità, ma conti alla mano quest’anno i posti per l’accesso ai corsi a numero chiuso sono stati ridotti. E nemmeno di poco. A denunciarlo sono le associazioni studentesche Udu e Rete degli Studenti.
“Apprendiamo, questa volta a mezzo dell’account twitter ufficiale del MIUR, – scrivono in un comunicato le due associazioni – che nel bando per l’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia 2015/16 il numero di posti messi a disposizione sarà di 9.513 posti, con un calo pari al 4,7% rispetto all’a.a. 2014/15 (-470). Diminuiscono pesantemente anche i posti per Odontoiatria che saranno 792, con un calo pari al 16,5% (-157) e Veterinaria (solo 717 posti)”.
Anche se non è stato ancora reso pubblico il decreto con i numeri ufficiali, per gli studenti il dato comunicato dal Miur è chiaro: “sebbene il calo per medicina è ridotto rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi, le porte del sistema universitario continuano a chiudersi. Ancora una volta gli interessi di pochi ricadranno sul diritto allo studio e il futuro degli studenti italiani, a causa di numeri comunicati addirittura sui social network e senza nessuna trasparenza nel loro processo di elaborazione”.
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Secondo Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari, “Il ministero dimostra la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero. Quanto accaduto lo scorso anno non è colpa dei ricorrenti che sono stati ammessi con riserva nelle università, ma è solo colpa di un Ministro che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e prendere provvedimenti”.
“Se a questo aggiungiamo – continua il rappresentante Udu – il modo in cui viene individuato il fabbisogno sociale di professionisti al cui processo decisionale partecipano gli ordini professionali vediamo come l’aumento o la riduzione di posti messi a bando per il corso di laurea in medicina e chirurgia è figlio di una scelta arbitraria e fortemente influenzata da interessi particolari e quanto mai oscuri agli studenti e alle loro famiglie”.
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