Per quanto la didattica a distanza possa essere efficace, in questo periodo di emergenza nazionale per il coronavirus con le attività didattiche che sono sospese fino al 15 marzo, non potrà mai sostituire la didattica d’aula.
La presenza degli alunni, il contatto fisico, il chiasso, i momenti di lezione, le interrogazioni, le verifiche, l’imposizione del silenzio, mentre il docente spiega sono momenti insostituibili dell’attività didattica. Si potrebbe dire che trattasi di momenti unici per la professione insegnante. La didattica a distanza appare arida perché è una didattica virtuale.
Tuttavia è vero che i nuovi strumenti di comunicazione ci permettono, attraverso la webcam oppure skype di poterci vedere a distanza, ma sicuramente non è la stessa cosa. Agli alunni mancano i compagni di classe, la voce del docente che spiega, che ammonisce, che rimprovera, che esorta, che incita, che sprona all’attenzione, all’osservazione, al rispetto delle regole.
E questa è la bellezza unica della professione docente che non può fare a meno del contatto fisico ed umano con i gli alunni, con i colleghi, con il personale ATA, perché la scuola è una comunità che vive il territorio in tutte le sue forme e dimensioni.
La didattica a distanza non privilegia tutto ciò e sminuisce, depotenzia il valore profondo, unico e bello dell’insegnamento a scuola.
Lettera firmata
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