Come fare didattica delle emozioni? Quanto contano le emozioni nell’apprendimento? La pluralità delle intelligenze è ormai patrimonio consolidato della didattica e della pedagogia, sin da quando Gardner ha teorizzato e sperimentato che le intelligenze usino processi psicologici propri e peculiari, che rimandano ritmi e a modi diversi di apprendere, di organizzare i concetti, di costruire la realtà. (VAI AL CORSO)
Insomma ogni intelligenza (linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporeo-cinestetica…) opera seguendo propri percorsi.
Dunque, la scuola deve farsi carico di lavorare su tutti i fronti, in modo inclusivo, per garantire il successo formativo dei suoi bambini e dei suoi ragazzi a prescindere dal tipo di intelligenza prevalente dell’alunno.
A partire da questa considerazioni, molti docenti, specie di scuola primaria ma non solo, sentono oggi l’esigenza di lavorare sull’intelligenza emotiva e di educare gli alunni alla gestione delle emozioni in tutto il loro spettro: gioia, tristezza, rabbia, stupore, disgusto, paura.
Queste le 6 emozioni di base. Come lavorare sulle emozioni in classe? Un laboratorio pratico è proposto dalla formatrice della Tecnica della Scuola Emanuela Amadio.
Realizzare un diario fotografico delle emozioni è un laboratorio pratico dedicato alla creazione di un diario in cui raccogliere fotografie e racconti sulle emozioni di base. I partecipanti realizzeranno un diario fotografico dei sentimenti in tre semplici fasi: raccolta di aneddoti e pensieri sulle emozioni primarie, selezione delle immagini, rilegatura del fascicolo con ago e filo. Alla fine del corso ogni partecipante avrà tra le mani un diario fotografico autoprodotto, da usare come spunto per le attività didattiche da svolgere in presenza o a distanza.
Il laboratorio, particolarmente indicato per la scuola dell’infanzia e primaria, è utile anche per la scuola media.
Iscriviti al corso “Catturare le emozioni in un diario fotografico” di Emanuela Amadio, in programma dal 2 febbraio.
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