Alunni

La dipendenza da gioco d’azzardo aumenta tra i giovanissimi. Un interessante progetto di prevenzione avviato nelle scuole

Non è una novità, il fenomeno è noto e investe tutto il Paese, da Nord a Sud, ma adesso sta diventando preoccupante perché fuori controllo. Il quotidiano Avvenire ci informa che è in forte aumento il numero di giovanissimi che cadono nella dipendenza da gioco d’azzardo, in tutte le sue forme: slot, scommesse sportive, gratta e vinci, qualunque cosa è buona per puntare soldi su un sogno irrealizzabile che presto è destinato a trasformarsi in un incubo. Secondo quanto riportato dal quotidiano milanese, l’Istituto Superiore di Sanità ha appena concluso un’indagine nelle scuole che ha prodotto dati preoccupanti: in Italia i ragazzi giocatori problematici sono 90mila, quelli fragili a rischio importante sono 130mila. I primi nel 2018 erano il 3% della fascia d’età 14-17, oggi sono il 4%. E, ricorda l’Istituto di Sanità, i problematici sono quelli che giocano tutti i giorni, per molte ore e perdendo molti soldi. A preoccupare è il fatto che i giocatori fragili a rischio importante siano quasi raddoppiati, passando dal 3,2 al 5,9%.

Un dato correlato, fortemente inquietante, è la forte carenza di controlli: il 40% dei ragazzi intervistati ha detto di non aver mai avuto controlli dei documenti nelle sale gioco ma anche nei bar e nelle tabaccherie, sia per Slot che per scommesse e gratta e vinci, tutti comunque vietate ai minori. Un altro 40% dice di averli avuti raramente e solo il 20% di averli avuti spesso. Percentuali simili a quelle dei controlli sulle vendite ai minori di sigarette e alcol. Figuriamoci, poi, con la diffusione delle scommesse online, un mondo virtuale molto difficile da controllare.

Si possono prevenire questi comportamenti devianti che rischiano di distruggere giovanissime vite?

La Scuola, anche in questo ambito, svolge egregiamente il suo compito educativo. I progetti per combattere le ludopatie sono numerosi in tutta Italia. In Veneto, ad esempio, il Servizio territoriale per le dipendenze dell’ Unità Sanitaria 8 – che copre 59 Comuni della Regione – ha avviato il progetto “Io non mi gioco” rivolto alle scuole secondarie di secondo grado.

Obiettivo generale del progetto è sensibilizzare tutti – alunni, docenti, genitori – sul tema del gioco giovanile, sui comportamenti che possono portare a dipendenza patologica e sui servizi sanitari di prevenzione già esistenti. Obiettivo specifico, creare in almeno il 40% delle scuole un pensiero riflessivo circa il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo e altre forme di dipendenza. La riflessione coinvolge la scuola intesa come sistema, con tutte le componenti che vi operano: studenti, dirigenti scolastici, docenti, genitori, ATA, esperti esterni.

Interessante il modulo didattico chiamato “Azzard” sul tema delle false credenze circa il gioco d’azzardo e le reali probabilità di vincere. L’obiettivo è una riflessione scientifica, lontana da possibili interpretazioni personali, che svela quanto c’è di statisticamente vero nella “vittoria facile” promessa dai vari giochi d’azzardo presenti sul mercato e sul web.

Previste anche sessioni di formazione rivolte ai docenti e serate con i genitori per invitarli a vegliare e a sapere cogliere i segnali  precoci di avvio alla dipendenza patologica da gioco d’azzardo.

Gabriele Ferrante

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