La dirigente scolastica del liceo Salvemini di Bari, che la scorsa settimana è salita agli onori della cronaca per un discorso molto critico fatto ai genitori degli alunni in occasione del periodo di open day, è stata ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, su La7, lo scorso 22 novembre.
“I genitori sono venuti a scuola senza salutare, come fossero allo zoo”
La preside ha continuato la sua riflessione: “Non educhiamo i ragazzi a poter cadere e rialzarci. Stiamo creando generazioni di iperprotetti. Non parliamo di quante diagnosi di patologie dobbiamo accogliere per dare un percorso privilegiato. Una volta la crescita curava”.
“I genitori sono venuti a scuola senza salutare, come fossero allo zoo, come se fossero lì a comprare un prodotto. Poi da settembre risolvo problemi legati alle fragilità dei genitori al fatto che vengono a prelevarli a tutte le ore, telefonano o mandano messaggi ai coordinatori a tutte le ore, non accettano una insufficienza nemmeno a chi è all’inizio del proprio percorso. Devo proteggere i docenti”, ha aggiunto
“Per me è normale dire ad un genitore che prima di iscrivere un ragazzino bisogna ascoltarlo. La scuola sta provvedendo. Non ci voleva il ministro Valditara. Il voto in condotta serve non per punizione ma per educazione. Chat delle mamme? I genitori danno i voti ai professori”, ha concluso.
Severgnini: “Le chat scolastiche andrebbero vietate per legge”
Ecco il commento dello scrittore Beppe Severgnini: “Se non avessi fatto lo scrittore avrei fatto il docente. Ho visto nelle scuole tanti genitori incoscienti e docenti incapaci. Il Governo continua a fare leggi, applichiamole. I voti in condotta ci sono, perché non li usa? Le chat scolastiche andrebbero vietate per legge, sono deleterie”.
Il discorso della dirigente scolastica
“Io a chi si vuole iscrivere in questa scuola devo dire la verità, non vendo detersivi e non sono sul mercato”, ha raccontato a Il Corriere della Sera. In un lungo discorso la preside ha chiarito ai genitori che “non c’entrano i social, c’entrate voi che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli, educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro, e quando sarete vecchi vi abbandoneranno in una casa di cura”.
E ancora: “Non c’è bisogno che Crepet o Galimberti ci dicano che i genitori stiano troppo affidando alla scuola una loro incapacità educativa, lo si vede dai fatti di violenza di tutti i giorni. Il body shaming verso i compagni più fragili o l’offesa verso chi prende un brutto voto, chi lo fa è un teppista nonostante i genitori della ‘Bari bene’ gradiscano questo appellativo. Qualunque scuola scegliate, imparate ad ascoltare i vostri figli e insegnate loro ad avere cura di sé e degli altri, non a inseguire solo sogni di gloria e ricchezza”.
Gramellini e l’aziendalese a scuola
Queste parole hanno sicuramente colpito il giornalista e conduttore Massimo Gramellini, che ha scritto un editoriale sempre a Il Corriere della Sera. Ecco cosa ha detto, riferendosi alla dirigente: “Il giorno in cui i presidi presentano la scuola ai genitori dei potenziali iscritti non si chiama Giorno di Presentazione ma Open Day, e forse i problemi cominciano proprio da questo aziendalese imposto persino tra i banchi. Mi stupisco che non l’abbiano ancora licenziata”.