A seguito del declino complessivo delle patologie respiratorie invernali, anche il COVID-19 rallenta la sua corsa, facendo assestare la curva pandemica. L’utilizzo di ingenti restrizioni e il relativo successo delle campagne vaccinali a livello europeo stanno, anche se parzialmente, traghettando il continente europeo fuori dalla crisi sanitaria e, per via dei recenti fatti relativi alla crisi ucraina, lo spostamento dell’asse mediatico e politico su tali tensioni belliche e diplomatiche. L’emergenza sanitaria e la lotta al nemico invisibile entrano in una nuova fase – più ragionevole per certi aspetti e più distensiva – relativa all’aggiornamento ed alla contestualizzazione delle misure restrittive: le quarantene sono disposte, almeno a scuola, solo per classi in cui si registra un alto numero di positivi (almeno 3), dove i vaccinati restano a seguire in classe mentre gli altri provvedono a distanza, sottoposti ad un fattivo isolamento. Francia, Germania e Austria stanno provvedendo ad un graduale allentamento delle misure restrittive per scuola, frequentazione degli spazi pubblici, teatri, musei e ristori al chiuso.
La nuova fase europea: via – seppur gradualmente – le restrizioni ai non vaccinati
Consapevole dell’ingresso in nuovi ambienti e dati pandemici, i governi del Vecchio Continente stanno provvedendo ad allentare le restrizioni e le norme sulle quarantene preventive dei soggetti positivi a scuola. Si torna gradualmente alle disposizioni anticontagio: mascherina a protezione delle vie aeree (non previste in caso di distanziamento assicurato), mantenimento della distanza e segnaletica orizzontale. Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività sportive da contatto, ogni scuola, in particolare nelle entità federali, decide per sè. Il Regno Unito, abbracciando il Freedom Day lo scorso luglio, ha abbandonato le restrizioni anche all’interno degli edifici pubblici, come comuni, enti locali, uffici e scuole. Le mascherine restano obbligatorie nei reparti ospedalieri dove figura il rischio di trasmissione del Sars – CoV – 2. L’Irlanda, il mese scorso, ha fatto presente che è inutile perseguire l’immunità di gregge con Omicron, variante che apre un nuovo scenario endemico dove porre restrizioni alla circolazione ai non vaccinati è divenuto anacronistico. Le limitazioni, in queste realtà, restano in vigore solo quando si entra e esce dai confini nazionali.
L’Italia isolata in Europa: l’abbandono complesso delle limitazioni
Il Belpaese, purtroppo, ancora non ha abbandonato e messo da parte l’approccio bellico da mantenere nei confronti del nemico invisibile. I bollettini giornalieri continuano ad apparire sulle maggiori testate giornalistiche e in TV, rendendo complessa la percezione di una nuova fase endemica dove il virus tanto odiato, almeno per via teorica, ha perso parte della sua letalità in funzione della trasmissibilità più agevole che garantirebbe lui sopravvivenza sicura; questo è un quadro assimilabile alle altre patologie respiratorie stagionali. Le scuole, in ogni caso, procedono timidamente verso una direzione più accettabile, ridimensionando l’obbligo di quarantena e le relative disposizioni per insegnanti e studenti. Strumenti come il Green Pass si sono rivelati efficaci ma non come si sperava in principio, pertanto il Belpaese si avvierà verso una nuova fase in cui riconoscerà il Sars – CoV – 2 come nemico stagionale endemico, cercando di concentrarsi al meglio sulle cure effettivamente disponibili.