Ben 953 progetti ricevuti, dei quali 50 selezionati per il finanziamento, oltre 1.000 le istituzioni scolastiche che hanno risposto, singolarmente o associandosi in rete, per un totale oltre 7.000 classi della scuola secondaria di I e II grado ed un coinvolgimento complessivo di 14.000 studenti con DSA su un campione totale di oltre 562.000 alunni. Sono i numeri del bando lanciato nel 2011 nell’ambito del progetto “A scuola di dislessia”, realizzato per volontà del Miur, della fondazione Telecom Italia e Aid (Associazione Italiana Dislessia) con l’intento di sensibilizzare i giovani, le famiglie, gli insegnanti e la scuola in genere nei confronti della dislessia. I progetti sono stati selezionati attraverso un finanziamento complessivo, messo a disposizione da Fondazione Telecom Italia, pari a 125mila euro.
Gli organizzatori hanno ricordato come la dislessia sia “una forma di disagio che spesso viene sottovalutata, ma che può influire negativamente sulla crescita dei giovani e su una loro completa integrazione nella scuola e nella società. In Italia si stima interessi circa 350.000 studenti fra i 6 e i 19 anni, pari al 4-5% della popolazione scolastica (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni) ed è causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento”.
L’accordo tra Miur, fondazione Telecom Italia e Aid nasce da un precedente programma di interventi già avviato da Fondazione Telecom Italia – con un investimento di 1,5 milioni di euro – e dall’Associazione Italiana Dislessia, articolato in 4 progetti operativi: “Non è mai troppo presto” per il riconoscimento precoce dei DSA: la ricerca scientifica conferma che una diagnosi tempestiva è determinante per il recupero di questi disturbi; “A scuola di dislessia” oltre al bando premiato oggi prevede un percorso di formazione specifica degli insegnanti; “Campus informatici” per formare i ragazzi dislessici all’uso degli strumenti informatici utili per lo studio e l’apprendimento, attraverso un’esperienza residenziale di gruppo; “Libro AID” per fornire ad ogni alunno dislessico in età scolare libri scolastici in formato digitale ed in ogni caso facilmente fruibile.
Gli organizzatori hanno ricordato come la dislessia sia “una forma di disagio che spesso viene sottovalutata, ma che può influire negativamente sulla crescita dei giovani e su una loro completa integrazione nella scuola e nella società. In Italia si stima interessi circa 350.000 studenti fra i 6 e i 19 anni, pari al 4-5% della popolazione scolastica (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni) ed è causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento”.
L’accordo tra Miur, fondazione Telecom Italia e Aid nasce da un precedente programma di interventi già avviato da Fondazione Telecom Italia – con un investimento di 1,5 milioni di euro – e dall’Associazione Italiana Dislessia, articolato in 4 progetti operativi: “Non è mai troppo presto” per il riconoscimento precoce dei DSA: la ricerca scientifica conferma che una diagnosi tempestiva è determinante per il recupero di questi disturbi; “A scuola di dislessia” oltre al bando premiato oggi prevede un percorso di formazione specifica degli insegnanti; “Campus informatici” per formare i ragazzi dislessici all’uso degli strumenti informatici utili per lo studio e l’apprendimento, attraverso un’esperienza residenziale di gruppo; “Libro AID” per fornire ad ogni alunno dislessico in età scolare libri scolastici in formato digitale ed in ogni caso facilmente fruibile.