I ricercatori di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con il Laboratorio di Stimolazione Cerebrale della Fondazione Santa Lucia, hanno messo a punto un trattamento che non comporta nessun fastidio per il bambino tanto da non essere percepito. E’ la prima volta che si tenta questa strada e lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Restorative, Neurology and Neuroscience.
Si tratta in pratica di una stimolazione cerebrale elettrica, non invasiva, a bassissima intensità, e che può migliorare le capacità di lettura dei bambini dislessici in tempi molto ridotti.
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La dislessia come è noto è un disturbo di natura genetica, biologica, ambientale che porta ad una difficoltà nella lettura. In Italia colpisce circa il 3% dei bambini in età scolare con ripercussioni sull’apprendimento, sulla sfera sociale e psicologica. Nei bambini dislessici è stata rilevata la presenza di aree del cervello poco attive o con un livello di attivazione alterato.
Per condurre lo studio è stata utilizzata la tecnica di Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS), non invasiva, con passaggio di corrente a basso voltaggio già impiegata per la terapia di alcuni disturbi come l’epilessia focale o la depressione. In sei settimane di trattamento, i bambini sottoposti alla procedura hanno migliorato del 60% la velocità e l’accuratezza in alcune prove di lettura. Il miglioramento si è dimostrato stabile anche dopo un mese dall’ultima seduta.