Home Disabilità La dislessia si sconfigge con un videogioco italiano

La dislessia si sconfigge con un videogioco italiano

CONDIVIDI

Breaking News

April 07, 2025

  • Valditara: “Portiamo la scuola fuori dai fumi tossici del ’68, inquietanti episodi di delegittimazione dei docenti” 
  • La maestra su Onlyfans vuole tornare ad insegnare: “Mai violato il mio contratto”, nessun collega le ha mostrato solidarietà 
  • Sparatoria Marano di Napoli, uomo ucciso davanti una scuola all’orario di ingresso: genitori in fuga, panico anche tra i docenti 
  • Femminicidi, la madre di Sara Campanella vuole entrare nelle classi: vivrò per educare. Ma solo la scuola non basta 

È possibile una diagnosi precoce della dislessia, senza far vivere inutili stress ai più piccoli, grazie a un videogioco inventato a Milano da una equipe di ricercatori che sanno bene essere la popolazione scolastica italiana con DSA oltre il 3,2%, un numero triplicato in dieci anni. Nei Paesi anglofoni, invece, questa percentuale sale al 17%, coinvolgendo maggiormente il sesso maschile.

Così, durante l’hackathon milanese sviluppatrici e sviluppatori, psicologhe e psicologi, game designer e game artist si sono sfidati, mettendo in comune le loro competenze, per realizzare un applied game, non invasivo ed inclusivo, per lo screening della dislessia in fase prescolare, dai 5 ai 7 anni.   

“Il gioco -precisano gli esperti- è il luogo ideale per l’incontro, anche quando di natura psicoeducativa. Da qui l’idea di guardare più da vicino i giochi con finalità anche educative, spingendo i nostri studenti ad esplorare tutti gli ambiti del mondo videoludico”.

Al progetto, promosso da SAE Institute Milano e co-finanziato da CEI Initiative, hanno aderito 5 atenei, quali SAE Institute Belgrade (Serbia), Babes-Bolyai University (Romania), University of Banjia Luka (Bosnia and Herzegovina), University of Crne Gore (Montenegro) e University of Szeged (Ungheria). 

“Di solito i bambini vengono sottoposti a una serie di test che, per quanto giocosi, possono provocare un certo stress, perché comunque vengono percepiti come prove di valutazione”, mentre con un gioco, o meglio con un videogioco, si ottengono risultati migliori e senza stress. 

“L’obiettivo dell’applied game è prima di tutto quello di coinvolgere e far divertire tutti i bambini. Dai risultati ottenuti, poi, i genitori possono estrapolare alcuni indicatori utili a capire quando è meglio procedere ad un approfondimento”.