Secondo gli ultimi dati Eurostat l’abbandono precoce degli studi in Italia è aumentato nell’anno scolastico 2017/2018, con il 14,5% dei ragazzi tra 15 e i 24 anni in possesso della sola licenza media. Un dato in crescita dello 0,7% su media nazionale rispetto all’anno precedente, con una forbice che va da un tasso di dispersione dell’11,7% nel nord-ovest al 18,5% nel Sud del Paese, e che ci porta a essere il quarto paese per abbandoni precoci in Europa, dopo Malta, Spagna e Romania, ben al di sopra della media europea del 10%.
A fronte di tale emergenza, l’Italia è da alcuni anni un paese con uno dei più bassi investimenti in istruzione in rapporto al PIL: secondo il rapporto Asvis 2018, l’Italia investe appena il 4% del PIL in educazione rispetto alla media europea del 4,9% e, in termini di quota sulla spesa pubblica, l’Italia è passata dal 9,1% del 2008 al 7,9% del 2015, a fronte di valori del 9,6% della Germania e della Francia e del 9,3% della Spagna: un dato che ci pone dietro alla gran parte dei paesi Ue. Un quadro che fa sì che nel nostro paese il 26% dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 29 anni (e addirittura il 37% delle ragazze tra i 25 e i 29 anni) non studi e non lavori rispetto a una media del 13% dei paesi dell’area Ocse.
L’Italia è, insieme alla Grecia, il paese nel quale più della metà della popolazione dei 18-24enni è rimasta senza lavoro per almeno un anno.
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…