Il docente di sostegno ha un ruolo importante e delicato per la formazione e la crescita dell’allievo disabile: deve sostenerlo, incoraggiarlo, supportarlo, sempre tenendo conto delle sue potenzialità. Mai umiliarlo o chiedergli obiettivi per lui improbabili. Ancora meno approfittare delle sue debolezze. Chi lo fa commette un atto gravissimo. Per questo motivo il 14 dicembre a Firenze il giudice ha inflitto ad una 50enne, insegnante di sostegno, ben sei anni di reclusione: la donna, riporta l’agenzia Ansa che ha sua volta ripreso la notizia della stampa locale, “era accusata di violenza sessuale su un suo studente minore con l’aggravante della disabilità del ragazzo e della minorità psicologica rispetto all’adulta”.
Il fatto contestato risale al 5 novembre del 2019: la presunta violenza si era consumata nell’aula di una scuola della provincia di Firenze.La denuncia era poi partita dalla famiglia dello studente, che all’epoca aveva 17 anni. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a otto anni di reclusione.
Il tribunale ha anche disposto una provvisionale di 10mila euro a favore della vittima e per la donna una misura di sicurezza della durata di due anni, imponendole di tenersi a distanza da luoghi frequentati da minori, e l’interdizione dagli uffici pubblici.
Non è ancora chiaro se la difesa della donna farà istanza per l’avvio di un secondo grado di giudizio.
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