Per il giudice del Lavoro di Bologna, che ha accolto il ricorso di una maestra di una scuola primaria, “Il regime alimentare vegano appare determinato da convinzioni di natura filosofica e/o religiosa che appaiono meritevoli di tutela nell’ambito di ampio riconoscimento del diritto alla libertà di pensiero riconosciuto dalla Costituzione italiana”.
E dunque ha dato ragione alla docente che aveva chiesto il riconoscimento del diritto di poter fruire di un servizio mensa strutturato per poter soddisfare le esigenze connesse con la dieta vegana, che segue in conformità con le sue credenze etico religiose.
Riteneva, infatti, di subire una discriminazione, visto che nei pasti scolastici esistono diete differenziate su base religiosa, e sulla base di scelte alimentari, come per i vegetariani.
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