Lo aveva chiarito l’Aran, lo aveva ribadito il Direttore Generale dell’Usr Calabria, Diego Bouchè, che dal disposto di due norme contrattuali, art.15, comma 2, e art. 13, comma 9, del CCNL scuola, si evince che se i 6 giorni di ferie sono dal personale docente richiesti come “motivi personali e familiari”, quindi producendo la documentazione necessaria anche mediante autocertificazione (così come avviene per i primi 3 giorni), tali giorni non solo devono essere attribuiti, quindi sono sottratti alla discrezionalità del dirigente, ma il personale richiedente il permesso non ha l’obbligo di accertarsi che per la sua sostituzione “non vengano a determinarsi oneri aggiuntivi anche per l’eventuale corresponsione di compensi per ore eccedenti”.
Infatti l’Usr Calabria, con assoluta tempestività e facendo seguito ad un chiarimento dell’Aran pubblica, in data 19 dicembre 2014, la nota n. 17734 destinata a tutti i dirigenti scolastici calabresi, ai dirigenti e coordinatori degli ATP calabresi e a tutte le organizzazioni sindacali della scuola della regione Calabria, in cui si ribadisce che qualora il docente esaurisca i primi 3 giorni di permesso di cui all’articolo 15 comma 2 primo periodo, ha diritto, con la stessa modalità (richiesta) e allo stesso titolo (motivi personali o familiari) a fruire di ulteriori 6 giorni. In conclusione la nota dell’Usr Calabria specifica che, se anche i 6 giorni di ferie a disposizione durante le attività didattiche saranno fruiti come “permessi personali o familiari” il docente con contratto a tempo indeterminato avrà in totale 9 giorni (3+6) sottratti alla discrezionalità del dirigente, naturalmente se documentati anche con autocertificazione.
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Questa chiarissima nota è stata ribadita e rilanciata da tutti i sindacati calabresi anche a livello territoriale. Ebbene, in un liceo calabrese una docente, che richiedeva la quarta giornata di permesso personale ai sensi del combinato art. 15, comma 2, e art. 13, comma 9, del CCNL scuola, si è vista rigettare il diritto di fruire di questo beneficio contrattuale.
Nella suddetta scuola il sindacato aveva anche chiesto in gennaio 2015 che fosse emessa una circolare interna in cui si riportasse la suddetta nota dell’Usr Calabria.
Il dirigente scolastico non ha emanato alcuna circolare interna, non ha concesso alla docente il giorno di permesso retribuito per motivi personali in quanto aveva già fruito dei 3 giorni di cui all’art. 15 comma 2 del CCNL scuola ed ha quindi ignorato le disposizione del Direttore Generale dell’Usr.
In buona sostanza il Ds ignora le richieste legittime del sindacato e la nota dell’Usr Calabria. In un momento in cui si teme lo strapotere dei presidi, come si potrebbe configurare il comportamento del dirigente scolastico sopra descritto?
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