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La Farnesina risponde alla interrogazione sull’ insegnante espulso dall’Eritrea perché gay

Nella risposta si legge: “La Farnesina ha fermamente contestato – rappresentando le proprie argomentazioni a tutela del docente e sottolineando la necessità di rispettare i suoi diritti – le motivazioni dell’espulsione formalizzate dalle autorità eritree. Esse richiamano l’art. 7 dell’Accordo tecnico sulle Scuole italiane ad Asmara, laddove si fa riferimento al rispetto della normativa locale, ed in particolare dell’art. 600 del codice penale eritreo relativo ai rapporti consensuali tra persone dello stesso sesso. L’Italia ha al contempo coinvolto i partner europei, informandoli della vicenda ed ottenendo l’inserimento della problematica delle discriminazioni per ragioni di orientamento sessuale nell’ultimo rapporto dei Capi Missione UE ad Asmara sulla situazione nel Paese. Sono allo studio iniziative volte a stimolare un’azione comune UE di sensibilizzazione nei confronti delle autorità eritree..” 
La risposta si conclude con una dichiarazione di impegni assunti dal Ministero sotto l’impulso dell’attuale Ministra Emma Bonino: “Il nostro Paese, insieme agli altri Paesi UE, sostiene con determinazione la Risoluzione sui diritti delle persone LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender) che verrà presentata alla XXIIIª sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite che si aprirà a Ginevra il prossimo 27 maggio. A livello UE l’Italia sta al contempo contribuendo alla stesura delle linee guida operative europee per la tutela dei diritti delle persone LGBT. Le linee guida sono destinate alle Delegazioni dell’UE e alle Missioni diplomatiche dei Paesi membri e verranno sottoposte all’approvazione del Consiglio Affari Esteri il prossimo 24 giugno. L’Italia sostiene infine con forza l’azione dell’Unione Europea che ha incluso i diritti LGBT tra le proprie priorità in vista della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma a settembre, assieme all’abolizione della pena di morte, la promozione della libertà di religione, l’abbandono della pratica delle mutilazioni genitali femminili, della tortura, del razzismo e la protezione dei diritti delle popolazioni indigene e dei disabili.”
Yuri Guaiana, segretario dell‘Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: “Apprendiamo che finalmente il governo eritreo ha gettato la maschera e ha ammesso di aver espulso il prof. Mannina per il solo fatto di essere gay. Risulta evidente da questa vicenda che l’Accordo tecnico sulle Scuole italiane in Eritrea, come in altri paesi dove i più elementari diritti umani vengono conculcati, vadano urgentemente rinegoziati al fine di garantire al meglio i lavoratori italiani all’estero. Salutiamo comunque con grande soddisfazione gli impegni assunti dal Ministero degli Esteri in difesa dei diritti delle persone LGBTI e ci mettiamo a disposizione per qualunque forma di collaborazione si ritenga necessaria. Resta ancora aperta invece la questione del risarcimento dei danni lavorativi, morali e professionali subiti prof. Mannina che si spera venga risolta al più presto”.

Redazione

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