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La festa di Natale? A Cardano al Campo si chiamerà “Festa d’inverno”

Ci risiamo. Anche in questo 2010, il Natale occupa le prime pagine dei giornali per alcune decisioni di deriva laicista assunte qua e là nelle scuole del Paese. 
A Cardano al Campo, comune del Varesotto, ad esempio, il parroco don Bruno Perego non potrà entrare nell’onnicomprensivo scolastico per fare la benedizione natalizia. Lo ha vietato il consiglio d’istituto. E la dirigente Dina Paludetto spiega: “Noi ci occupiamo di istruzione e lo facciamo da scuola di Stato, non è un confessionale”.
Il sindaco Mario Anastasio Aspesi (eletto in una lista di centro) ha dichiarato, che si tratta di una “Decisione incomprensibile” ed ha  rivelato che il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha ricevuto una richiesta da parte di due consiglieri comunali (Pdl) di rimuovere la dirigente arrivata quest’anno.
Don Bruno Perego, parroco del paese –che non si è dato per vinto ed ha celebrato nel cortile antistante l’istituto- però sostiene che la decisione non è piaciuta a molti. Non ho mai imposto niente a nessuno. La benedizione non veniva impartita nelle aule, ma nei corridoi dell’edificio scolastico. “Così facendo veniva tutelata la libertà di tutti. Chi voleva partecipare usciva dall’aula, chi no rimaneva in classe.
Ma la mancata benedizione non è l’unica novità di quest’anno a Cardano al Campo. La festa di Natale dei bambini delle elementari si chiamerà “Festa d’inverno”. Vietati assolutamente canti “religiosi”, come i tradizionali “Tu scendi dalle stelle”, “Adeste fideles”, o “Astro del ciel”..
Adesso una domanda sorge spontanea: che cosa rimarrà ai ragazzi di Cardano al Campo del senso vero del Natale? Quale il messaggio che con questo comportamento lancia la scuola?
In una società multietnica, come la nostra, i bambini italiani non devono diventare “orfani” della storia religiosa, culturale, artistica e popolare del loro paese. Rispettare le diversità per tutelare le minoranze, senza limitare le maggioranze, significa imparare a far convivere in armonia e rispetto i punti di divergenza.
Luigi Mariano Guzzo

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