Prendiamo la notizia dal Corriere della Sera che riporta appuntoquesta sperimentazione inglese con bambini dai 6 ai 9 anni, i cui risultati sarebbero eccezionali.
Ai circa 3000 bambini coinvolti si pongono spunti di riflessione presi direttamente dai media o da film a loro più cari o da letture e poi si affronta la discussione. Tra i temi affrontati: l’etica del castigo o il dilemma di Noè nella scelta degli animali da fare entrare nell’arca: quali animali dovrebbero andare prima e se non possono entrarci tutti, chi dovrebbe restare fuori e perché.
Ma anche l’esistenza o meno della magia nella vita reale, sfruttando il filone di Harry Potter, e su cosa sarebbe giusto fare se si venisse in possesso di una bacchetta magica. Domande insomma che riguardano gli interrogativi degli adulti: perché esistiamo, dove andiamo, cos’è bene e cosa è male.
Sono previsti alcuni periodi di riflessioni e di silenzio per ponderare le risposte, insieme a riunioni in gruppi più ristretti per formulare domande da affrontare poi con l’intera classe.
Ma l’aspetto più singolare di tale sperimentazione sarebbero i risultati raggiunti.
Secondo il rapporto, l’insegnamento della filosofia porta i bambini a imparare più rapidamente anche la matematica, oltre che a leggere e scrivere, mentre si sarebbe pure registrato una tendenza a litigare di meno. Gli effetti sembrano più evidenti tra i bambini svantaggiati.
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