Viene confermata la norma, già varata dalla finanziaria Prodi per il 2008, che prevede in media un rapporto di un docente di sostegno ogni due alunni disabili. E fin qui nulla di nuovo sotto il sole. Poi l’articolo sulla scuola continua: “La scuola provvede ad assicurare la necessaria azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili, usufruendo tanto dei docenti di sostegno che dei docenti di classe. A tal fine, nell’ambito delle risorse assegnate per la formazione del personale docente, viene data priorità agli interventi di formazione di tutto il personale docente sulle modalità di integrazione degli alunni disabili.”
Il sostegno nella scuola italiana è anche così, a luci (poche) e ombre (molte). E la manovra finanziaria non risparmia altre lunghe ombre sulla futura integrazione dei disabili.
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