Una levata di scudi dopo l’approvazione alla Camera dei deputati del maxiemendamento contenuto nella finanziaria 2007. Esclusione dell’emendamento “salvatore” all’art. 66 n. 66.28. Decretata la cancellazione, dal 2010, delle graduatorie permanenti e di merito che regolamentano l’accesso ai ruoli dell’insegnamento e l’attribuzione degli incarichi per le supplenze temporanee. A seguito della piena attuazione del piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, a decorrere dall’anno scolastico 2010/2011, le graduatorie permanenti cessano di avere efficacia ai fini dell’accesso ai ruoli nella misura del 50 per cento dei posti. Dal medesimo anno scolastico cessa anche di avere efficacia la validità delle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi in data antecedente alla entrata in vigore della legge.
Ricordiamo che, al momento, il sistema in vigore per il reclutamento degli insegnanti è quello del doppio canale, cioè del 50% dei posti riservato alla graduatoria di merito dove sono inclusi gli idonei dell’ultimo concorso e dell’altro 50% riservato alla graduatoria permanente dove sono inseriti tutti gli abilitati. A tal proposito, durissime le reazioni dell’Anief, Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione, che ha ritenuto "una truffa di Stato" l’abolizione delle graduatorie e l’"abbandono" delle migliaia di sissini che "rischiano di rimanere disoccupati". L’Anief, fa sapere, inoltre, che "per questa ragione è in atto un ricorso al Tar Lazio, portato avanti dall’Anp, per il riconoscimento di una quota di posti riservata ai docenti abilitati presso le Ssis".
L’unica speranza, allora, per moltissimi precari resta l’esame al Senato dove si potrà salvare l’esistenza della graduatorie permanenti. A protestare più di tutti i precari sissini e i recenti abilitati speciali che trovandosi inseriti nella terza fascia rischiano di non prendere il “treno” delle 150.000 assunzioni a tempo indeterminato previste dal piano triennale 2007/2009.
“E di tutti i sacrifici, economici e di studio per avere un’abilitazione, che ne sarà?”. A parlare sono sempre i sissini che si sono sentiti “traditi” dal maxiemendamento e dalla finanziaria che non fa intravedere, ma non solo per loro, un facile futuro. Per loro, se le cose dovessero rimanere così, l’unica possibilità di immissione in ruolo rimarrebbe il classico concorso bandito per l’occorrenza.
Dure reazioni anche dal mondo sindacale. Dopo la ferma presa di posizione della Flc Cgil, con Enrico Panini che ha ribadito come sia “assolutamente inaccettabile la cancellazione delle graduatorie permanenti per i docenti della scuola”, arrivano le dichiarazioni di Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil: “bisogna mantenere le graduatorie degli insegnanti precari anche oltre il 2010 e non si capisce perché va abolita. Bisogna lasciare una prospettiva di stabilità a questi lavoratori”. Anche Francesco Scrima, segretario generale della Cisl-Scuola, esprime “profonda insoddisfazione per i contenuti del maxiemendamento e annuncia azioni di mobilitazione e di lotta”. Per la Uil-Scuola sono stati disattesi gli impegni presi dal Governo: “Qui non si tratta di ‘razionalizzare’ – spiega Massimo Di Menna – hanno definito soltanto i tagli alla spesa in un settore che invece richiede di essere sostenuto”.
Anche Pietro Folena, presidente della Commissione cultura della Camera, pur ritenendo che il ministro Fioroni “sta facendo diverse cose ottime – dice – ad esempio lo smantellamento con il "cacciavite" della riforma Moratti, – sulle graduatorie la Finanziaria è profondamente sbagliata." Per il viceministro alla Pubblica Istruzione, Mariangela Bastico, "la preoccupazione dei precari è umanamente comprensibile ma infondata".