Categorie: Didattica

La Flc Cgil critica riguardo le indicazioni del Miur sul PTOF

In questi giorni le scuole sono impegnante nell’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa su indicazioni e basi informative fornite dal MIUR, evanescenti e con tempi incompatibili con la produzione di un documento fondamentale per l’identità di ogni istituzionale scolastica. 

Il MIUR, negli orientamenti forniti alle scuole nella nota 2805 dell’11 dicembre 2015, nel paragrafo dedicato alla flessibilità organizzativa e didattica, ha messo l’accento sull’organizzazione flessibile delle classi facendo inopinatamente riferimento ai “gruppi di livello” intesi, evidentemente, come gruppi di studenti omogenei per abilità e capacità possedute.

Esprimiamo la nostra netta contrarietà ad una idea di scuola che preveda come pratica didattica diffusa quella di dividere i ragazzi in gruppi omogenei sulla base della “preparazione cognitiva” e che rischia di cristallizzare le differenze individuali. Condividiamo le critiche che provengo innanzitutto dal mondo della disabilità. In questo senso, il messaggio veicolato dalla nota ministeriale è regressivo percheè ripropone l’idea di separatezza della legge 107/15 e non di integrazione e che trova concreta realizzazione: in un concorso specifico per i docenti di sostegno; in una delega che prevede una formazione ipermedicalizzata e separata degli aspiranti insegnanti specializzati; nel grande incremento, soprattutto nelle regioni più ricche, a partire dalla Lombardia, del numero di scuole speciali frequentate esclusivamente da studenti disabili. Ma è allarme rosso anche per gli studenti stranieri la cui “disomogeneità di scolarizzazione” rappresenterebbe un fattore di rischio di parziale o totale insuccesso formativo per tutti gli altri alunni (CM 2/10 sempre richiamata nelle annuali circolari sulle iscrizioni), e per tutti gli studenti che presentano lacune negli apprendimenti.

Nessuno pensi di portare indietro le lancette dell’orologio della storia: le classi differenziali, vere o camuffate, rappresentano un passato che non deve ritornare. Vogliamo una scuola plurale in cui cooperazione e integrazione continuino ad essere l’orizzonte di riferimento. Essa rappresenta l’antidoto più efficace contro tutte le forme di discriminazione e disuguaglianza presenti nella società contemporanea. Chiediamo che il MIUR cancelli il richiamo ai gruppi di livello, peraltro mai citati nel Regolamento sull’Autonomia (DPR 275/99), presente nella nota 2805/15.

Così in una nota Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

Redazione

Articoli recenti

Studente vittima di minacce e aggressioni, interviene la Questura

Un ragazzo di 13 anni di Ancona è stato vittima di ripetuti episodi di bullismo…

16/11/2024

Cruciani sullo sciopero degli studenti: “Proteste in piazza o pretesto per la violenza?”

Il No Meloni Day, che ha visto scendere in piazza migliaia di studenti e attivisti…

16/11/2024

Sì all’occupazione, ma gli studenti paghino i danni alla scuola. Le riflessioni di un ex docente

Un’assemblea carica di emozione e riflessione si è tenuta nei giorni scorsi all’Istituto Pertini di…

16/11/2024

Per la Scuola niente soldi, per gli armamenti si trovano: fruttano più guadagni?

In Italia per la Scuola «non ci sono i soldi». Male ineluttabile? Eppure per le…

16/11/2024

Assistente Tecnico, figura centrale per la didattica nei laboratori

Desidero condividere alcune riflessioni riguardo alla figura dell’Assistente Tecnico, con l'intento di evidenziarne l'importanza e…

16/11/2024

Qual è la differenza tra aritmetica e algebra? Come ridurre le lacune degli studenti dalla primaria alla secondaria?

L'aritmetica si occupa di calcoli numerici (addizioni, sottrazioni, ecc.), mentre l'algebra usa simboli per rappresentare…

16/11/2024