Siglata la preintesa sull’ipotesi di rinnovo del contratto di lavoro relativo al 2011/13 e riguardante il comparto della Formazione professionale, la FLC CGIL, sta effettuando una consultazione referendaria dei lavoratori e degli iscritti per sapere se sono d’accordo alla firma definitiva del contratto, benché sia pronta a mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare che norme contrarie ai diritti dei lavoratori comportino la riduzione dei loro diritti.
Questa la prima iniziativa, a cui è seguita la lettera al ministro, Elsa Fornero, nella quale è stato sottolineato, dopo la denuncia della crisi del settore della Formazione professionale e l’emergenza occupazionale, l’esigenza di interventi legislativi e contrattuali coerenti per rilanciare il ruolo del comparto e per sostenere l’occupazione.
Una preoccupazione dovuta alla incoerenza politica e alla precaria compatibilità contrattuale degli istituti previsti per l’accesso al lavoro, rispetto anche alla loro costituzionalità perché a parità di mansioni e di inquadramento si determinerebbero disparità retributive fra i lavoratori.
Infatti, sostiene Pantaleo, l’istituzione della “Retribuzione Progressiva d’Accesso” e una inadeguata regolamentazione dell’apprendistato senza una disincentivazione all’utilizzo di altre forme contrattuali atipiche, rischia di consegnare le politiche del reclutamento del settore ad una estensione della precarietà e al solo abbattimento dei costi contrattuali, mortificando la qualità dell’offerta formativa e facendo pagare la crisi del settore ai lavoratori.
Chiede dunque la Flc-Cgil, coerenza tra le scelte contrattuali e quelle legislative per costruire un quadro organico complessivo per rilanciare il ruolo e la qualità del comparto della Formazione Professionale del nostro Paese e per valorizzare, attraverso la stabilizzazione, la professionalità dei lavoratori precari.
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