“Nel rispetto dell’autonomia dei movimenti dei precari, occorre ridare centralità alla questione precariato mettendo insieme le varie realtà di scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale. Quella del precariato non deve essere considerata una condizione normale”: con queste parole il segretario generale della Flc Mimmo Pantaleo ha concluso a Roma l’assemblea nazionale sul precariato alla quale hanno preso parte centinaia di docenti e ricercatori di tutta Italia.
Assemblea che, come previsto dal programma, è terminata con l’annuncio della nascita di un coordinamento nazionale dei precari della conoscenza.
“Il coordinamento – ha spiegato Pantaleo – sarà un luogo nel quale elaborare proposte ed iniziative da confrontare con l’insieme dei movimenti e delle diverse associazioni senza la pretesa di possedere verità assolute. Per queste ragioni la costituzione del coordinamento terrà conto delle tante esperienze territoriali, delle esperienze maturate nei diversi comitati e garantirà un equilibrio tra i diversi comparti”.
Una mano tesa, insomma, ai movimenti dei precari e anche ai coordinamenti più o meno spontanei che sono sorti un po’ dovunque dopo l’estate del 2008, quando gruppi precari provenienti da diverse città scesero in piazza a Roma dando avvio alla protesta contro i tagli previsti dalla legge 133 che proprio in quel momento era all’esame del Parlamento.
L’assemblea voluta dalla Flc è stata molto partecipata, con decine di interventi che hanno messo in luce le difficoltà che le scuole vivono un po’ dovunque.
Una richiesta d’aiuto è arrivata dai precari della Sicilia che non sono potuti intervenire per mancanza di tempo ma che hanno consegnato il loro allarmante messaggio: “Nella nostra isola manca tutto: le scuole sono inadeguate a fornire i servizi richiesti dalle famiglie; il tempo pieno, pur essendo richiesto, non viene attivato perché mancano il personale o i locali adeguati o i fondi per la mensa”.
Per non parlare, ovviamente, della cancellazione di migliaia di posti di lavoro in tutti gli ordini di scuola.
Molti interventi hanno sottolineato le storture e l’inadeguatezza del decreto “salva-precari” anche perché non dovunque i pagamenti sono stati regolari.
A tutti ha risposto Pantaleo: “Dobbiamo usare il noi, parlare al plurale, solo insieme si vincono le battaglie difficili”
E per finire una promessa: quando si rinnoveranno le RSU, la FLC chiederà che anche i precari possano votare.