Nelle scuole sono aumentate negli ultimi mesi le esperienze di “Flipped Classroom”: l’idea di base di questo metodo, ricordiamolo, sta nel ribaltamento della lezione che diventa compito a casa; mentre il tempo in classe viene utilizzato prevalentemente per attività collaborative, dibattiti e laboratori.
Il docente diventa “mentor”
Un nuovo contesto pedagogico in cui il docente non ha più il ruolo di attore protagonista, ma si trasforma in una sorta di “mentor”: un regista dell’azione pedagogica della scuola.
A casa quindi gli studenti devono apprendere le nozioni della lezione utilizzando gli strumenti messi a disposizione come video, piattaforme di E-learning il tutto con la massima flessibilità personalizzazione di apprendimento da parte dei ragazzi stessi.
Di esperienze di Flipped classroom ce ne sono anche in prestigiose università internazionali come ad esempio il Center for Teaching and Learning della famosa università di Yale tra le buone pratiche pone in evidenza, come modelli di eccellenza, un corso di economia ed uno di anestesia cosi come uno di fisica ad Harvard e di ingegneria meccanica dell’Università del Michigan.
Una scuola “al contrario”, dunque, di cui il sociologo e docente universitario Nicola Strizzolo su Agenda Digitale ha tracciato un primo bilancio dei vari esperimenti.
Anche se non esistono prove che questo nuovo sistema porta a dei miglioramenti dell’apprendimento generale, secondo il sociologo si tratta in ogni caso di “un metodo per condividere, sovrapporre la modalità didattica alle pratiche mediali, comunicative, informative e partecipative dei giovani”.
I vantaggi
Vediamo quali possono essere i vantaggi che il metodo della classe rovesciata porta.
Sicuramente gli studenti hanno maggiore controllo sul proprio apprendimento grazie anche alla suddivisione degli argomenti in moduli (microlearning) della durata di pochi minuti.
L’apprendimento è centrato sullo studente e sulla collaborazione dove il sapere si costruisce insieme e dove tutti possono e devono contribuire a trovare le informazioni utili per la comunità didattica.
I contenuti delle lezioni sono accedibili su piattaforme di E-learning che consentono allo studente di poter recuperare senza problemi una lezione persa. Infine la possibilità di accedere ai contenuti anche in mobilità consente una maggior flessibilità del tempo a disposizione.
Gli svantaggi
Ovviamente Strizzolo delinea anche dei possibili svantaggi del nuovo metodo.
L’utilizzo di mezzi tecnologici necessari per l’apprendimento potrebbe creare dei divari economici nelle famiglie, cosi come l’utilizzo di sistemi informatici già molto spesso veicoli delle attività ludiche degli studenti potrebbe essere fonte di distrazione più che di apprendimento.
Mancanza di un test di apprendimento specifico per questo metodo, “per cui se da una parte la flipped classroom incentiva una forma di sapere cooperativo, creativo, interattivo e multimediale, gran parte degli esami prevedono delle risposte o dei temi scritti.
Difficile quindi tracciare un primo bilancio. Come osserva il sociologo è importante capire che il “mondo sarà anche dei nostri studenti. O accettiamo di condividere con loro anche i loro linguaggi, o non saremo capaci di trasmetterli nulla, e se davvero saranno ignoranti, sarà allora solamente colpa nostra.”
DI sicuro senza un dispositivo multimediale per ogni studente e tanta fiducia il “flipped classroom” non può neanche essere preso in considerazione.