Prendiamo la notizia dal Corriere. Dall’ultimo rapporto sulla formazione continua trasmesso al Parlamento dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini, viene fuori che nel 2012 soltanto il 6,6% degli italiani fra i 25 ed i 64 anni ha partecipato ad un corso di formazione o istruzione. E’ vero che rispetto all’anno precedente il dato è salito di quasi un punto (era il 5,7%). Ma è anche vero che restiamo lontani dalla media europea (13%) e lontanissimi dai primi della classifica, i soliti Paesi del Nord che con Danimarca e Scandinavia si aggirano intorno al 30%.
Ma questi corsi servono a qualcosa oppure l’unico impiego che creano è quello per i docenti? O il problema è del “tanto per fare qualcosa”?
Lo stesso rapporto del ministero del Lavoro sottolinea con preoccupazione il fenomeno dei “formati seriali”. Chi sono? “Persone, specie donne, che continuano a frequentare corsi di formazione reiterando spesso errori per mancanza di un vero orientamento professionale”.