Ma ad oggi, dicono le agenzie, non sarebbero pervenute richieste cosicché il 15 per cento di posti è ancora vacante, in particolare per le cattedre di matematica, latino e inglese. Una possibilità, secondo il ministro dell’Educazione Peillon, sarebbe quella di allargare i criteri di selezione dei candidati, benché la causa di tanta defezione sarebbe da cercare negli stipendi che in Francia “sono a inizio carriera inferiori alla media dei paesi Ocse”. Tuttavia il ministro Peillon, se per un verso avrebbe escluso di alzare gli stipendi, che farebbe comunque non appena ci sarà la possibilità, ha però promesso agli insegnanti francesi di reintrodurre una formazione specifica universitaria che era stata eliminata dal presidente Sarkozy. “E’ stata una decisione che ha danneggiato l’immagine del lavoro di insegnante”, ha commentato Peillon, che ha annunciato per il prossimo settembre l’apertura di una Scuola superiore di professorato e educazione. I giovani maestri francesi che debuttano nelle scuole elementari beneficiano comunque già di una forma di tutorato. Gli insegnanti con più esperienza possono infatti scegliere di frequentare un corso che li rende formatori e dedicarsi poi un giorno a settimana alla formazione dei più giovani, che assistono durante il loro corso.
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