La Francia taglia i posti messi concorso per insegnare la lingua italiana nelle scuole e nelle università francesi.
Per questo motivo docenti francesi e intellettuali italiani hanno firmato un appello per il ripristino delle cattedre.
L’insegnamento dell’italiano “rischia di deperire in maniera grave a causa delle scelte del governo”, ha denunciato Jean-Luc Nardone, professore a Tolosa e presidente degli italianisti francesi.
Nardone e i firmatari dell’appello hanno sottolineato il paradosso della decisione dell’Eliseo, visto che la richiesta di studiare l’italiano da parte dei ragazzi non sta diminuendo.
“Siamo di fronte a una politica vessatoria”, si legge nell’appello.
Il documento parla di una “caduta senza precedenti” dei posti messi a concorso per l’insegnamento dell’italiano.
Il taglio si inserisce in un ridimensionamento generale voluto dal governo di Parigi in materia scolastica. Per il canale dell’Agrégation, che consente di insegnare nei licei, i posti si sono dimezzati e per il 2019 sono soltanto cinque. Per il Capes, che abilita alla docenza nelle scuole medie, si è passati da 28 a 16, mentre i posti, ricorda il documento, “erano ancora 35 nel 2016, 2015, 2014, e 64 nel 2013”.
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