Il Ministro ha intenzione di chiudere in un mese la questione contratto per gli insegnanti, introducendo le “mitiche” parole della valutazione, merito, premialità.
Probabilmente, se l’operazione andrà in porto, si arriverà a luglio-agosto. Questi mesi sono molto propizi per l’Amministrazione, grazie alla chiusura delle scuole e quindi con un tasso di conflittualità prossimo allo zero.
Detto questo, lo scenario mi preoccupa e non poco. Per queste ragioni:
1) un contratto “vecchio” di almeno dieci anni per la parte normativa è rinnovato in un mese? E’ assai probabile che esista una versione “carbonara” (= nascosta) già definita. I sindacati ne sono a conoscenza? Se la risposta è affermativa, allora è molto grave, nei confronti di tutti coloro che pagano ogni mese il loro obolo. In caso contrario, avremmo la conferma dell’atteggiamento di questo governo di ignorare le parti sociali. In entrambi i casi, chiedo: ha ancora senso la presenza sindacale?
2) i tempi rapidi che la Giannini si è imposta, non prevedono alcun riconoscimento economico. Infatti, se questo fosse presente, contravvenendo alla legge di stabilità del governo Letta e al Def di Renzi, implicherebbe tempi lunghi ( incontro con i sindacati, consultazione della base…). Temo, quindi, che il merito sarà premiato con qualche “partita di giro” che porterà nelle tasche degli insegnanti 50€ mensili.
Se questa cifra fosse confermata, l’Amministrazione riuscirà a convincere i meritevoli ad accettarla, favorita dal loro profilo di “esasperato volontariato” e conseguendo anche un secondo obiettivo: ”Divide et impera”
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