Didattica

La Geografia a scuola insegnata dai prof di Scienze e Italiano! Morri (La Sapienza): vincere vecchi retaggi e aggiornare i titoli abilitanti

Insegnare Geografia nelle scuole superiori senza avere svolto un solo esame di Geografia: sembra incredibile, ma le cose stanno così. A spiegare alla ‘Tecnica della Scuola’ come sia possibile che ciò avvenga è Riccardo Morri, ordinario di Geografia all’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Associazione italiana insegnanti di geografia: un problema, ci dice, legato a titoli abilitanti e classi di concorso troppo allargate, quindi da aggiornare, ma anche “a un vecchio retaggio della cosiddetta atipicità, per cui le ore di insegnamento di geografia vengono date agli abilitati e nella classe A50, quindi a chi insegna Scienze e che non ha competenze di Geografia”. Forse, però, c’è una strada per arrivare a una soluzione.

Professore, possiamo inquadrare il problema?

“Il problema – racconta il prof. Morri – è che da un certo punto in poi, ormai da alcuni anni, chi si laurea e si abilita la classe A50, quindi chi insegna Scienze, non fa neanche un esame di Geografia. Pertanto, non conosce la geografia fisica, non conosce la geografia umana, non conosce la cartografia. E non di rado succede che chi si abilita nella classe di concorso A50 e si trova ad insegnare geografia si rivolge alla nostra associazione per avere dei suggerimenti sui metodi e sui contenuti”.

È stato constatato, anche attraverso delle verifiche nazionali, non hanno condizioni nemmeno delle basi e della geografia, neanche di concetti fondamentali relativi allo spazio tempo basilari anche per conoscere meglio la realtà e per conoscere quello che ci circonda Come mai questo non è ancora stato recepito a livello ministeriale?

Il problema è che in alcuni contesti non hanno accesso agli abilitati di Geografia della classe A21: questo vale in particolare per i licei, dove gli abilitati nella classe A21 non possono insegnare Storia e Geografia; invece, nelle altre scuole secondarie di secondo grado c’è un problema di un vecchio retaggio della cosiddetta atipicità, per cui a volte, addirittura per la formazione di nuove cattedre, le ore di insegnamento di Geografia vengono date agli abilitati e nella classe  A50, quindi a chi insegna Scienze. E purtroppo chi si laurea in Scienze non ha svolto esami di Geografia nei propri percorsi formativi più recenti.

Qual è il danno didattico?

A livello didattico è un danno enorme perché chi non si abilita nella classe A21 ha una formazione universitaria che non è adeguata ai più recenti sviluppi dal punto di vista teorico e metodologico per l’insegnamento della geografia, quindi viene a mancare il contributo specifico rispetto sia all’apprendimento delle conoscenze delle competenze di base, sia anche rispetto all’accesso alle nuove tecnologie che oggi gli abitanti in Geografia sono in grado di conoscere e dominare diversamente da altri docenti

Cosa propongono i geografi?

La nostra associazione propone per i licei innanzitutto il superamento definitivo dell’abbinamento tra storia e geografia e il ritorno quanto meno a due voti distinti per la disciplina. E in prospettiva la possibilità per gli abilitati nella classe A21 di insegnare Geografia anche nei licei. Naturalmente, per quello che riguarda gli ordini e gradi di scuola, un aumento in generale delle ore di insegnamento di geografia e rispetto alla contrapposizione tra A21 e A50 la semplice e mera applicazione di quello che prevede la normativa nazionale a livello ministeriale: la atipicità non esiste più e quindi chi è deputato a insegnare geografia nelle scuole professionali e negli istituti tecnici sono solo ed esclusivamente gli abilitati nella classe di concorso A021.

Ci sono però delle eccezioni?

Il problema è proprio quello di una preparazione specifica: naturalmente chi ha conseguito il titolo per insegnare Scienze con vecchie precedenti lauree ha ancora la possibilità, se deve andare a completamento delle ore, e questo è un diritto legittimo

C’è qualche possibilità che il sistema cambi alla radice, quindi in fase di revisione delle discipline d’insegnamento?

Il faccio parte della commissione per la revisione delle indicazioni in nazionali: stiamo studiando  e lavorando, dopo oltre 10 anni chiaramente anche fisiologico, a un aggiornamento delle indicazioni nazionali, anche se le precedenti erano già scritte molto bene per la geografia, e contestualmente abbiamo presentato insieme a tutti i sodalizi scientifici geografici presenti in Italia una richiesta di aumento delle ore di insegnamento della geografia in tutti gli ordini e gradi di scuola: questo è un aspetto fondamentale, proprio per far sì che si superi quella condizione di analfabetismo geografico diffuso nel nostro Paese.

Alessandro Giuliani

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