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“La geografia non è una materia di serie B”: la petizione per riportarla al triennio di scuola superiore

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Interessante petizione su Change.org, sostenuta da insegnanti, studiosi ed esperti per riportare la geografia nel triennio di scuola superiore, anche nei licei.

Una petizione per la geografia

La petizione, lanciata circa 3 settimane fa, vede al momento più di 13mila sostenitori e presto potrebbe arrivare a 15mila.
“Non è possibile che i ragazzi di oggi non siano in grado di svolgere temi di geopolitica, che non capiscano le interconnessioni tra gli eventi del mondo, che non capiscano l’evoluzione economica dei Paesi”, si legge sul testo della raccolta di adesioni, dove si fa un’esplicita richiesta:”Che la geografia torni ad essere insegnata nei trienni degli istituti tecnici commerciali, e poi anche nei trienni dei licei, nella forma di geografia politica ed economica“.

Infatti, la geografia alle scuole superiori viene studiata dai ragazzi solo nel primo biennio. Poi, sia nei licei che negli istituti tecnici, viene abbandonata, per concentrarsi sulle materie principali di indirizzo. Gli unici studenti che proseguono fino all’ultimo anno di scuola superiore sono i ragazzi iscritti all’istituto tecnico con indirizzo turistico, che proseguono lo studio geografico anche nel corso del triennio.

La cenerentola delle discipline?

Per molti la geografia è considerata quasi l’ultima ruota del carro, quella materia bella e affascinante di cui si può fare a meno di approfondirla. Ecco perchè gli ultimi 3 anni di scuola superiore non la prevede. Ma in realtà non è così: “Oltre per il fatto che serve per conoscere l’orografia, le nazioni ed i loro confini, le capitali del mondo, eccetera, si legge sul testo della petizione, la geografia serve per leggere i paesaggi: «Vedere i negozi che chiudono ed i centri commerciali che aprono e che crescono a dismisura, le fabbriche abbandonate, i poveri nelle fermate delle metropolitane quando fa freddo: anche questa è geografia»; Inoltre, è una materia fondamentale per comprendere le ragioni ed i movimenti delle masse che migrano. O per tracciare le trasformazioni del territorio, definire i piani paesaggistici, aiutare a comprendere ed a prevenire i dissesti idrogeologici. Per capire e per intervenire non sono sufficienti Google Maps e gps. Possono servire ma non far conoscere. «Non danno i fondamenti disciplinari».

Già la riforma Gelmini ha dato un “taglio” allo studio della geografia, assente in tutti gli istituti professionali, e limitata al biennio agli istituti tecnici, come accennato prima, e ai licei.
Nemmeno la Buona Scuola ha invertito rotta, prorogando una latitanza che per molti insegnanti e non, è diventata insostenibile.

Ecco il link alla petizione —>> CLICCA QUI