Non è mai stata una lingua amatissima dagli studenti italiani perché ritenuta – a torto – ostica e molto più difficile rispetto ad altre lingue più vicine all’italiano come il francese e, soprattutto, lo spagnolo. Quest’ultima, in particolare, negli ultimi anni ha spesso “rubato” il secondo posto al francese nelle secondarie di primo grado e non sono pochi gli alunni iscritti in prima nei licei linguistici che arrivano con inglese e spagnolo nel loro curriculum. Il tedesco, tuttavia, gode di buona salute, grazie anche al fatto che offre buone prospettive di lavoro sul mercato nazionale e internazionale. E se sta bene in salute, il tedesco lo deve anche all’azione del Goethe Institut, l’Istituto Culturale della Repubblica Federale di Germania che promuove la conoscenza della lingua e della cultura tedesca all’estero e la collaborazione culturale internazionale. In Italia il Goethe è presente da tantissimi anni in alcune tra le principali città italiane, ma purtroppo – come riportato dal quotidiano La Stampa – il 31 gennaio scorso è stato l’ultimo giorno di apertura della sede di Torino, dove il Goethe Institut operava da più di settant’anni. “Decisione irrevocabile per problemi riorganizzativi”, hanno dichiarato dalla direzione centrale di Monaco. A nulla sono serviti – continua il quotidiano torinese – i numerosi appelli da parte di esponenti politici nazionali e regionali e la petizione, firmata da quasi 20mila insegnanti, studenti, amanti del tedesco, della cultura o semplici cittadini, preoccupati di perdere un Istituto che così tanto ha rappresentato per Torino, prima sede del Goethe in Italia.
Per Italia Oggi, la chiusura della sede di Torino, dopo quelle di Genova e Trieste, evidenzia un momento di crisi economica che la Germania sta attraversando e che affronta tagliando laddove è più facile, nel settore culturale.
Per il momento, restano salde le sedi di Napoli e Palermo (oltre a quelle di Roma e Milano), la cui sopravvivenza era pure legata a un filo. Come dichiarato al quotidiano La Repubblica dall’ambasciatore di Germania in Italia, Hans-Dieter Lucas, queste due sedi del sud Italia non chiuderanno.
Resta la tristezza per la perdita di poli culturali importanti per i nostri studenti e professori: i Goethe Institut, infatti, sono una fucina di progetti, iniziative e seminari per alunni e docenti di tedesco, sui temi più attuali e di tendenza in una prospettiva tedesca ed europea. Biblioteche e mediateche, cineforum, incontri con artisti. La chiusura di un centro culturale è sempre una ferita, uno strappo nel tessuto culturale di una città.
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