In particolare, per la parte tecnica, la Gilda in un comunicato si dice preoccupata per il meccanismo che rischia di diventare un ulteriore aggravio di lavoro burocratico per chi insegna (compilare tante carte per giustificare il processo), togliendo tempo e spazio all´attività professionale principale degli insegnanti: cioè insegnare, appunto.
E preoccupa alla FGU-Gilda degli Insegnanti il ruolo affidato all´Invalsi, le cui prerogative sono ampliate notevolmente. L´art. 3 del regolamento affidata infatti all´Invalsi i poteri di proporre i protocolli di valutazione e i programmi delle visite alle istituzioni scolastiche da parte dei costituendi “nuclei di valutazione”, di definire gli indicatori di efficacia e di efficienza per identificare le scuole in crisi e gli indicatori per la valutazione dei dirigenti e di redigere un rapporto periodico sul sistema scolastico e formativo.
Inoltre, anche l´autovalutazione delle scuole dovrà seguire il quadro di riferimento predisposto dall´Invalsi (art. 6). In questo modo, valutazione esterna ed interna si uniformano, annullando ogni possibilità di confronto dialogico tra la situazioni e invadendo l´ambito della libertà d´insegnamento.
Diversa e più articolata la funzione dell´ Indire che interviene a supporto dei piani di miglioramento, adottati autonomamente dalle singole scuole (art.4).
La Gilda FGU rileva ancora con inquietudine che all´ Invalsi (Organo tecnico) sono stati affidati poteri inappellabili. Questa scelta non appare utile ad un effettivo miglioramento dell´ offerta formativa (es. mancano tutti gli indicatori di efficacia e efficienza, mancano i parametri sui quali si valutano le scuole), ma può preludere ad un irrigidimento e ad una conformistico adeguamento a criteri e modelli definiti da un organismo tecnico e non politico. Conseguenza che, nella Scuola di Stato come concepita dalla nostra Costituzione, potrebbe risultare assai grave.