I cittadini britannici hanno deciso con il loro voto il destino del Regno Unito. Hanno votato il 72.2% dei 46,5 milioni circa di aventi diritto. Dopo le prime 377 circoscrizioni scrutinate, sul totale di 382, i risultati delle urne indicano un vantaggio l’uscita dalla Ue con 51,8% rispetto al remain che ha ottenuto 48,2% .
Se esultano i leader nazionalisti europei, è invece un incubo per quelli europeisti a conclusione dello spoglio che ha visto la maggioranza degli inglesi votare per l’uscita del loro Paese dall’Unione Europea.
La Gran Bretagna dice dunque addio all’Europa.
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Vittoria della libertà! Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell’Ue”: lo scrive la leader del Front National, Marine Le Pen, in un tweet pubblicato nel giorno del Brexit. Anche il numero 2 del Front National, Florian Philippot, ha twittato: “La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi”.
Tuttavia dalla Scozia arrivano le prime voci di dissenso, dove la larga maggioranza ha votato per il Remain con oltre il 60%.
Inaspettato il voto del Galles, che si riteneva europeista, e dove invece il fronte del Leave ha superato una percentuale superiore al 60%.
Intanto crolla la sterlina, che è passata dal 1,50 nei confronti del dollaro – valore più alto del 2016 – a quota 1,3305 dollari, il minimo da 31 anni, affondando di oltre il 10%. In vista della Brexit crollano i futures sull’avvio della Borsa di Londra: a tre ore dall’apertura le rilevazioni Bloomberg vedono l’indice Ftse 100 in calo del 7,4%. Anche la Borsa di Tokyo perde oltre l’8%
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