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La guerra alla lode, meglio toglierla per evitare disparità

È necessario togliere la lode agli esami di stato e assegnare solo il massimo dei voti con le prove scritte e il colloquio, al fine di evitare disparità di trattamento tra i candidati.

Spesso accade sia agli Esami del Primo Ciclo d’Istruzione (il voto massimo è 10 con eventuale lode) che agli Esami di Maturità (il voto massimo è 100 con eventuale lode) che non tutti i membri della commissione d’esame sono d’accordo e, quindi, succede che un candidato brillantissimo non ottiene la lode e un candidato non brillantissimo la ottiene.

Per evitare che ci possano essere disparità che vanno a danneggiare questo o quel candidato, sarebbe opportuno approvare una modifica alla procedura dell’Esame di Stato che prevede l’eliminazione della Lode in sede di attribuzione del voto finale. In questo modo si garantisce una questione di equità e giustizia sociale che non lede i diritti degli studenti. Con la pubblicazione dei risultati finali degli Esami di Stato si scatena la “guerra delle lodi”.

Tutti vogliono e pretendono di fronte a prove brillantissime l’assegnazione della lode, la quale avviene solo in casi di prove scritte, orali e giudizi di ammissione con votazione pari a dieci. La lode, che viene assegnata all’unanimità dalla commissione esaminatrice, deve scaturire da una media di un voto pari a dieci in tutte le prove e non da un dieci scaturito a seguito di un arrotondamento per eccesso pari a 0,50. Quindi l’assegnazione della lode è un quid in più al riconoscimento della bravura e della competenza di uno studente.

Ma di fronte a situazioni di contrasti e di autentiche pretese di assegnazione della lode sarebbe il caso che nei prossimi anni per gli esami di maturità e di licenza media si abolisse del tutto l’assegnazione della lode e che il voto massimo conseguito da un alunno in sede di esami sia espresso in dieci decimi ed in cento centesimi.

Mario Bocola

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