La guerra delle accise e il Ddl scuola

“Diciamo no alla politica del ‘tassa e spendi’, che non porterà alcun beneficio alle casse statali”, afferma il presidente Emaldi. “Lanciamo un ultimo appello al Governo Letta perché eviti l’aumento delle accise sulle bevande alcoliche, che rischia di mettere in ginocchio decine di piccole e medie imprese della distillazione”. Il presidente di AssoDistil invoca il ripensamento dell’esecutivo sul Decreto Istruzione, in finale di dibattito presso la Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, che impone l’incremento della tassazione su grappa e altri distillati, arrivando entro il 2015 ad una crescita delle imposte di circa il 33%.
Al tempo stesso viene lodato l’impegno dell’On. Giancarlo Galan, relatore del provvedimento, che ha presentato un emendamento a favore di una copertura finanziaria alternativa del decreto. “Ringraziamo l’On. Galan per il coraggio e la determinazione dimostrati – afferma Emaldi – ed esprimiamo il nostro apprezzamento per aver individuato una diversa opportunità di finanziamento per le casse dello Stato, senza aggravio di costi per imprese e cittadini. Ciò a tutela di un settore che, come Galan stesso ha ricordato, nei prossimi mesi, a causa dell’aumento delle accise e, quindi, del prezzo finale dei prodotti, rischia un’ulteriore contrazione dei consumi”.
In altre parole, il provvedimento sulla scuola potrebbe trovare risorse altrove, senza intaccare i saldi imposti dalle necessità contabili del momento e, soprattutto, senza alcun danno per cittadini e imprese. “Il Governo ha di fronte a sé un bivio – spiega ancora il presidente Emaldi – decidere se perseguire l’antica via degli aumenti fiscali, che storicamente hanno l’unica conseguenza di danneggiare le imprese e indurre gli italiani a ridurre i consumi, oppure tentare un percorso innovativo, che non prevede l’introduzione di nuovi balzelli a svantaggio di settori già pesantemente tassati”.
“Pur ribadendo l’attenzione per il reperimento dei fondi della scuola – stigmatizza il leader dei distillatori – continuiamo a non comprendere perché ciò debba avvenire ammazzando, per via fiscale, un comparto storico dell’agroalimentare italiano”. L’auspicio degli imprenditori del comparto è di essere smentiti dai fatti. “Ci auguriamo – conclude Emaldi – che, in sede di Commissione Cultura, l’On. Galan riesca a convincere la controparte governativa ad abbandonare la politica del ‘tassa e spendi’, politica che non porterà alcun beneficio al fisco, mettendo a rischio non solo la copertura del decreto ma anche decine di distillerie che si troveranno costrette a cessare la propria attività”.
In trincea pure la Coca- Cola che ha protestato direttamente alla Farnesina, minacciando di andare via dall’Italia.

Pasquale Almirante

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