Nel momento più difficile del Movimento 5 Stelle, da quando è approdato al Governo, seguito del dimezzamento delle preferenze provenienti dall’urna del rinnovo del Parlamento europeo, stiamo assistendo a reazioni di vario genere da parte dei vari parlamentari e militanti grillini. I tanti interventi, anche forti, hanno indotto il leader politico del M5S, Luigi Di Maio, a mettere in discussione il suo mandato in seno all’Esecutivo attraverso il voto degli iscritti alla piattaforma Rousseau. Però c’è anche chi, sempre tra i pentastellati, non se la prende con Di Maio ma con la Lega e le strategie sbagliate. Come l’on. Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura del Movimento 5 Stelle della Camera, secondo il quale “le votazioni on line di oggi vanno ritirate”, perché “la personalizzazione sposta l’attenzione dai problemi veri”, scrive Gallo su facebook.
“Le cose da fare – sostiene l’on. grillino – ora sono tre: salvare il Paese con le misure che abbiamo promesso agli 11 milioni di cittadini che ci hanno votato: ambiente, scuola, acqua pubblica. Temi come consumo del suolo, difesa del territorio, acqua pubblica, risorse nella scuola per risolvere i guasti delle classi pollaio e trasformare le supplenze in cattedre ordinarie”.
È a questo punto che l’on. Luigi Gallo si scaglia contro la linea del Carroccio: “ci sono leggi ferme in commissione Ambiente, Cultura e tante altre commissioni per volontà della Lega. La decisione di farle sbloccare spetta ai vertici del Movimento. Non c’è tempo da perdere. Non è il momento di muovere le caselle di governo, non è il momento dei rimpasti, far ripartire la giostra delle nomine e delle poltrone tagliando teste e lasciando incarichi di governo”.
Il pensiero del presidente della Commissione Cultura della Camera va, quindi, come già rilevato dall’on. Lucia Azzolina, al disegno di legge del M5S finalizzato alla riduzione del numero di alunni per classe e quindi all’abbattimento delle classi pollaio, fermo da un mese in Commissione Cultura, proprio perché sembrerebbe che “la Lega ha già fatto sapere di non avere intenzione di stanziare neppure un euro per questa operazione.
Per non parlare della vicenda del precariato che potrebbe concludersi con una soluzione gradita alla Lega, con la linea Salvini-Pittoni prevalere, ma non al M5S, oppure della regionalizzazione, contra la quale proprio l’on. Luigi Gallo ha posto seri dubbi parlando ai microfoni della Tecnica della Scuola.
E lo stesso tempo pieno alla primaria, da introdurre anche nelle province che oggi non lo praticano quasi per nulla, altro cavallo di battaglia dei pentastellati, non è andato sinora oltre i 2 mila posti in più assegnati con la Legge di Bilancio 2019, una parte dei quali anche tornati indietro (come in Sicilia) per la mancanza di infrastrutture indispensabili per attivare le mense.
Sulla nuova linea da assumere, in generale, l’on. Luigi Gallo dà “fiducia in Di Maio ma valorizziamo i nostri portavoce, le loro proposte”.
Poi esterna le priorità in questo momento: “Salvare il Paese e salvare il Movimento, che è patrimonio del Paese”.
Poi si schiera contri eventuali rimpasti: “Non si devono muovere le caselle di governo”, perchè “le priorità del M5s devono essere quelle per cui la gente ci ha votato. Sono stanco di parlare di comunicazione, si parla di come impacchettare i contenuti ma non di contenuti. Abbiamo un problema di identità, oggi non si può più dire che non siamo né di destra né di sinistra”.
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