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La legge di bilancio 2022 passa al Senato. I nodi irrisolti sulla scuola

Con la relazione del senatore Daniele Pesco, del gruppo a 5 Stelle, oggi martedì 21 dicembre, la legge sulla manovra finanziaria ha lasciato la commissione Bilancio per approdare al Senato dove la discussione del disegno di legge n. 2448, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, è stata aperta e dovrà concludersi, con buona probabilità, prima di Natale, per poi riprendere il suo corso alla Camera e arrivare alla sua versione definitiva entro fine anno.

Quali nodi irrisolti per il mondo della scuola?

Organico Covid Ata

Quali nodi irrisolti sulla scuola? In primis la questione dell’organico Covid relativo ai collaboratori scolastici, i cui contratti in un primo momento non erano stati rinnovati oltre la scadenza del 31 dicembre 2021, ma rispetto ai quali – rassicura la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia – si dovrebbe essere giunti alla quadra. Insomma, il Ministero avverte che la proroga dei contratti è ormai cosa fatta, il dubbio riguarda i numeri. La proroga riguarderà tutti i precedenti assegnatari del contratto o solo una parte? Il denaro stanziato, cioè, sarà sufficiente rinnovare l’intero organico?

Dimensionamento istituti

La stessa Floridia parla anche di oltre 120 milioni di euro stanziati per estendere anche per i prossimi due anni scolastici l’assegnazione di dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi agli istituti con almeno 500 studenti, 300 per le scuole delle piccole isole e dei comuni montani.

Meritocrazia e stipendi

Con lo sciopero del 10 dicembre, le sigle sindacali hanno esercitato un forte pressing sul Governo per rivedere l’articolo 108 della bozza di legge di Bilancio, relativo alla Valorizzazione della professionalità dei docenti. Un articolo che prevede un fondo speciale a carattere premiale, fortemente criticato dai sindacati per la cifra irrisoria messa a disposizione degli incrementi stipendiali (attorno ai 200milioni di euro, insufficienti per quell’aumento a 3 cifre che ci si aspetta nel mondo della scuola); e per la formula che lega la crescita della remunerazione docenti alla dedizione all’insegnamento.

Dalla versione definitiva della legge di Bilancio, i docenti si aspettano finanziamenti più cospicui (i sindacati chiedono 1 miliardo sugli stipendi, per equiparare il docente alle altre professioni di uguale livello di competenza entro il Ministero), oltre che la scomparsa della voce dedizione.

Educazione motoria a scuola primaria

Quanto alla questione dell’educazione motoria, sebbene l’articolo 109 della bozza di manovra disponga l’introduzione di tale insegnamento nella scuola primaria nelle classi quarte e quinte (non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive), in tanti chiedono di estendere il provvedimento a tutti e 5 gli anni di scuola primaria.

Carla Virzì

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